• La regione propone la chiusura delle Comunità Montane. Quale futuro per il territorio?
    06/03/2012 | Rosario Galluccio, pres. Comunità Montana | Comunicato

    la comunità montana di cinquefrondi

    CINQUEFRONDI – Dopo due anni di tira e molla la giunta regionale propone la chiusura delle Comunità Montane. Senza indicare una strada per le zone più deboli e marginali della Regione. A furia di atti non meditati e di spot propagandati si sta distruggendo la paarte più debole dei territori senza indicare prospettive nel presente e nel futuro. Vandalizzare così la periferia è danno incalcolabile per tante piccole comunità locali. Le comunità montane erano nate sul finire degli anni ’70 per riequilibrare “i territori più poveri e disagiati sotto il profilo economico e sociale”. I problemi di marginalità di difficoltà demografica economica e sociale restano e sono accentuati dalla crisi generale. Nel nostro caso, la politica di togliere giorno dopo giorno tutto ciò che esiste sul territorio, porta all’abbandono delle popolazioni locali. Qual’è il futuro di un territorio prezioso come il nostro straordinariamente ricco sotto il profilo ambientale e storico culturale? Dal consiglio regionale e dall’assessore Trematerra che “governano la programmazione e le scelte”  attendiamo risposte. E’ un dovere istituzionale. Ecco perchè la proposta di legge di soppressione delle comunità montane è irricevibile. Altre regioni italiane hanno legiferato secondo la normativa nazionale e senza vuoti normativi. Hanno promosso le unioni di comuni e in particolare le comunità montane garantendo risorse e e decentrando funzioni e competenze regionali al territorio. I cittadini di questo lembo di terra sono forse figli di un dio minore?

     ambientale e storico culturale?