REGGIO CALABRIA – “L’attività della criminalità organizzata sul nostro territorio è pervasiva, e lo scioglimento per contiguità mafiosa del nostro comune, ne è una prova”. Sono parole del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che così commenta la recente approvazione da parte della sua Giunta, del regolamento per l’istituzione ed il funzionamento del comitato per l’attuazione di politiche antimafia e di promozione dei valori della legalità e della sicurezza 2015-2017. Il Comune infatti, il 9 ottobre 2012 era stato sciolto per infiltrazioni mafiose e rimasto commissariato fino al 29 ottobre 2014, data dell’insediamento del nuovo sindaco piddino Falcomatà. “L’attuale amministrazione adesso ha il compito di eliminare ogni traccia di ciò che è stato, per questo motivo serve l’impegno di persone oneste che hanno voglia di fare e di cambiare la città”, ha proseguito il sindaco, considerando l’approvazione del regolamento come continuazione del percorso dell’amministrazione comunale verso la legalità e la trasparenza.
La finalità dell’istituzione di questo comitato, sarà quella di supportare gli amministratori comunali nella definizione ed attuazione di politiche antimafia e di promuovere i valori della legalità e della sicurezza. Inoltre il comitato dovrà verificare la presenza sul territorio dei fenomeni di stampo mafioso, sia negli appalti pubblici, che per quanto riguarda le occupazioni abusive degli edifici e le estorsioni agli esercizi commerciali. A tale scopo è prevista la collaborazione con enti e associazioni locali coi quali costruire percorsi finalizzati alla concreta opposizione al fenomeno mafioso, anche dal punto di vista culturale. Oltre al sindaco, saranno altri 5 i componenti del comitato, scelti tra coloro che abbiano già una lunga esperienza lavorativa e impegno sociale nell’antimafia e infatti 2 di questi, saranno nominati in rappresentanza dei movimenti antiracket cittadini.
Tutti gli incaricati dovranno comunque svolgere l’attività volontariamente e a titolo gratuito, il che viene confermato anche dalle parole conclusive di Falcomatà, secondo cui bisogna “avvicinarsi all’amministrazione con lo spirito di dare senza la pretesa di ricevere, questo è il più grande segnale di coinvolgimento della cittadinanza attiva”.