GIOIA TAURO – Ormai per la Piana di Gioia Tauro le sciagure non bastano. Per la terza volta, in pochi giorni, la comunità seminarese piange un lavoratore “caduto sul campo”. Un altro disastro si è abbattuto su una famiglia con grande dolore, ed è lo stesso che aveva già colpito le famiglie di altri due ragazzi morti in un assurdo incidente sul lavoro. A Seminara non bastano le lacrime per piangere la scomparsa di ottimi, seri ed onesti lavoratori. Dalle nostre parti, purtroppo, spesso non è cosa normale scegliere il difficile lavoro dei campi; significa avere grandi valori e tenere la schiena dritta per non cadere nelle grinfie della ndrangheta che rovina la vita, ma offre facili guadagni. Piove sul bagnato, perché anche le ferite causate dai fatti di ndrangheta sono sempre aperte. Morire di lavoro nella Piana di Gioia Tauro è per questo un’ingiustizia doppia. E’ sacrosanto che tutto questo debba far riflettere, concordiamo, infatti, con Santo Gioffrè, intellettuale seminarese e calabrese di grande profilo. Il suo monito è il nostro, cioè quello di chiamare tutti ad assunzione di responsabilità vere per bloccare questa grave mattanza, impendo il ripetersi di eventi così nefasti. Serve, subito, migliorare le condizioni di sicurezza per chi lavora e rendere più efficienti gli automezzi. Urge intensificare i controlli sui posti di lavoro e sull’idoneità dei mezzi; Non si può più rimandare, si deve uscire da una così grave condizione di emergenza. Siamo al capolinea, paghiamo il prezzo di anni e anni di rinuncia allo studio e alla ricerca. Si scontano politiche sbagliate e scellerate, utili solo a far diventare il nostro Paese tra gli ultimi nelle graduatorie sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica. Sono lontani anni luce i tempi in cui le macchine agricole prodotte dal nostro sistema industriale non temevano concorrenza con il resto del mondo. Pure nella nostra Piana, grazie ad imprenditori illuminati, all’intelligenza e alla professionalità dei lavoratori, potevamo vantarci di essere nell’olimpo dei produttori di macchine agricole. Significativa ed esemplare è, sicuramente, l’esperienza della De masi spa che, purtroppo oggi, è frenata per le vessazioni del sistema bancario, come più volte denunciato, ma anche per la mancanza di aiuti a sostegno degli alti livelli di competitività dei prodotti e della leadership di settore. Interventi su più campi sono quelli che servono ; come Cgil siamo impegnati a tenere alta l’attenzione e il confronto con le istituzioni competenti (Inail, Ispettorato del lavoro, Inps, Asp). Accogliamo, perché convinti che è più che utile sensibilizzare la coscienza civile, la proposta del dottor Gioffrè sulla necessità di far vivere a Seminara per tutto il territorio una giornata di riflessione e di mobilitazione. Avevamo già anticipato e confermiamo per i prossimi giorni la volontà di stringerci in un’assemblea pubblica con la comunità seminarese in occasione della solidarietà al sindaco di Seminara. Siamo convinti che con il coinvolgimento di tutti , con la partecipazione si possano migliorare le condizioni dei lavoratori e del lavoro nella Piana ed evitare che si continuino a perdere le persone migliori.
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Adesso è tempo di agire. La Cgil con la comunità di Seminara per fermare la mattanza dei caduti sul lavoro07/06/2012 | Cgil Gioia Tauro | Comunicato