REGGIO CALABRIA – La Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto attende ancora che vengano definitivamente rimosse e superate le limitazioni tecniche operative applicate da Enac affinché lo scalo reggino sia finalmente in grado di proporsi e stare in modo corretto e competitivo sul proprio mercato di riferimento. L’Aeroporto dello Stretto vede oggi operati, prevalentemente da parte di Alitalia ed in parte anche dai vettori Volotea e Blue Panorama Express, i collegamenti con gli aeroporti di Roma, Milano, Torino, Genova e Venezia. Una situazione quella delle limitazioni ancora esistenti che oltre ad essere penalizzante appare ormai non più giustificabile né conforme alla realtà dell’infrastruttura. Sono passati tanti anni da quando le limitazioni sono state applicate allo scalo reggino. Da allora, solo per fare alcuni esempio, le infrastrutture di volo sono state ampliate per garantire maggiori caratteristiche prestazionali e superiori standard di sicurezza, migliorando gli aspetti inerenti il drenaggio e la canalizzazione delle acque meteoriche nonchè implementando gli impianti di segnalazioni visive.
Le compagnie aeree operanti presso lo scalo, Alitalia in primis, non impiegano più i “gloriosi” DC9 ed i vecchi MD80, modelli aerei ormai andati in pensione da tempo. Le prescrizioni causa vento trasversale, limitante appunto il peso massimo al decollo, oggi non hanno più motivo di esistere considerato il diffusissimo e largo impiego dei Boeing e degli Airbus Family. Tutto ciò appare quindi quantomeno paradossale. Addirittura poi, paradosso dei paradossi, capita di leggere sulle colonne di un noto quotidiano nazionale, all’interno di un ampio servizio giornalistico che offriva una panoramica sullo stato di salute dei rapporti di Alitalia con lo scalo di Torino Caselle, uno stralcio dove viene scelto come esempio pratico proprio il volo di collegamento con il nostro aeroporto. Un volo quello da Torino a Reggio Calabria operato da Alitalia (nei giorni scorsi al centro di tante polemiche) che rappresenta – si legge nell’articolo – una delle rotte che a Torino fa più parlare di sé …una rotta particolare: per le caratteristiche dell’aeroporto serve un’abilitazione per atterrare. Tra i piloti che fanno base a Torino questa abilitazione è rara. Così per volare a Reggio devono arrivare da Roma pilota ed equipaggio, e le spese aumentano.
A settembre Alitalia ha pagato 430 notti in un hotel del centro, denaro che si poteva risparmiare…. Uno scenario che forse restituisce in modo concreto l’esatto quadro plastico di quanto ogni giorno si vive in aeroporto. Se anche Alitalia, che rappresenta il 98 % dei voli domestici nazionali operati presso lo scalo reggino, lamenta questa situazione di grave disagio, perché Enac non accelera questo iter emanando definitivamente il provvedimento necessario per la rimozione di tali limiti penalizzanti per l’Aeroporto di Reggio Calabria? È questo l’appello che rivolgiamo appunto ai vertici di Enac, l’Aeroporto per sopravvivere ha bisogno che tali limitazioni vengano rimosse. Ci sono tutte le condizioni perché questo accada in assoluta tranquillità e sicurezza. Basta valutare serenamente tutti i lavori svolti per adeguare le infrastrutture di volo. Sarebbe bene poi osservare che ci sono altri aeroporti in Italia che presentano caratteristiche peggiori delle nostre e che comunque sono in una migliore classificazione. E occorrerebbe valutare in modo obiettivo lo studio elaborato e condotto da importantissimi esperti di settore, quale l’ingegnere e comandante pilota Giancarlo Molteni nonché il comandante Antonino Pugliatti unitamente ai nostri uffici tecnici coordinati dal nostro Post Holder Giuseppe Visicaro.
Un aeroporto finalmente senza limitazioni. Questo serve per attivare nuovi collegamenti con nuove destinazioni. Per far sì che questo accada, noi come Sogas abbiamo rispettato tutti gli impegni presi con Enac. Sul punto sono bene informati ormai tutti quanti gli addetti ai lavori. Sempre sullo stesso argomento so che c’è molta attenzione – sottolinea Porcino . anche da parte dei vertici di Assaeroporti, che ringrazio per l’attenzione e la sensibilità dimostrataci. Tutti sanno quanto è stato fatto dalla Scrivente Società di Gestione per tagliare i ponti con il proprio passato, per rigenerarsi e per risanarsi. Sforzi e sacrifici compiuti dalla Sogas per presentarsi con tutte le carte in regola in Enac per poter ambire a pieno titolo e pretendere che questo provvedimento sulle limitazioni si definisca al più presto. Da ventuno mesi continuiamo a porre in essere tutti i correttivi che di riunione in riunione ci sono stati affidati e pedissequamente richiesti da Enac. In quasi due anni abbiamo investito notevoli risorse, uomini e tempo a tale scopo. Adesso formulando pubblicamente il mio personale augurio e quello di tutta la Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto al Presidente Vito Riggio per l’avvenuto nuovo incarico alla guida del nostro Ente Regolatore, non possiamo che dichiararci fiduciosi sul fatto che unitamente alla definizione dell’iter per il rilascio della concessione totale, peraltro com’è noto già in discussione in CdA Enac, si superi la situazione di stallo in cui si trova tale pratica e si proceda anche in modo logico e diretto anche all’altro provvedimento quello necessario per il superamento delle limitazioni tecniche operative.