CITTANOVA – Stamane accanto agli auguri di Natale formulati dall’amministrazione comunale e dalle varie istituzioni, sui muri di Cittanova è stato affisso un manifesto con tanto di foto e di firma che ha fatto “meditare” l’intera popolazione. Quando un imprenditore si rivolge alla popolazione in questi termini significa che è veramente disperato. Parlarne forse potrebbe aiutarlo.
Sono Giovinazzo Michele,
sono un noto imprenditore che opera a Cittanova, cittadino onesto, credo nella giustizia ma adesso sono stanco di continuare a lavorare in un territorio difficile dopo tutti gli eventi e le traversie che ho dovuto subire. Per come noto, il giorno 14 dicembre u.s., ho provato una profonda amarezza per il gravissimo episodio di reato di cui sono stato vittima, avendo subito il furto aggravato di tutto l’olio prodotto e molito presso il mio frantoio nella campagna olearia 2013/2014 ed ancora custodito nelle cisterne all’interno dell’azienda di famiglia. L’olio rubato costituiva il frutto dell’intera stagione olearia e tale delitto mi ha messo economicamente in gravissime difficoltà. Nonostante l’aiuto delle Forze dell’Ordine, che ringrazio comunque per il loro tempestivo intervento, sono in fiduciosa attesa del completamento delle indagini in corso ma mi trovo al contempo senza le risorse economiche per il sostentamento della mia famiglia, considerato che svolgo esclusivamente la attività stagionale di molitura e non ho altra attività lavorativa. Allo stesso tempo, sento la necessità di comunicare pubblicamente un mio sfogo personale perché mi sento abbandonato dalle istituzioni in un momento peraltro caratterizzato da una grave crisi economica. Ed infatti: Ho formalmente denunciato alla autorità giudiziaria fatti specifici, relativi ad un amministratore di società che si è impossessato di somme e risorse economiche della società, che ha operato con mala gestio e ha omesso di pagare i debiti sociali aggravando la situazione debitoria della società (acquistando al contempo consistenti beni personali), ma non ho ancora ottenuto alcuna risposta, nonostante una espressa denuncia e successiva diffida formulata ed inviata agli organi inquirenti.
Ho denunciato un produttore olivicolo per avere indebitamente inserito terreni non agricoli (e privi anche di una sola pianta) a base di domande di contributi in materia di agevolazioni AGEA, senza alcun esito. Mi risulta che il produttore abbia mantenuto gli stessi titoli in godimento. Ho subito una intimidazione a mezzo di una bomba carta esplosa davanti il portone della mia abitazione, ma non ho avuto alcun riscontro. Mi sono state recapitate n. 4 cartucce nella cassetta postale di casa mia, debitamente denunciate ma senza alcun seguito. Sono stati esplosi dei colpi di arma da fuoco su una piccola piscina gonfiabile dove giocavano i miei figli, ma senza alcuna conseguenza o adozione di provvedimenti da parte della autorità. Ho subito furti di attrezzature della mia attività, ancora in attesa di definizione. Da ultimo, ho ricevuto l’ennesimo episodio delittuoso sopra richiamato, per il quale si attendono comunque tempi abbastanza lunghi per avere giustizia, se mai se ne avrà. Ed allora mi chiedo: è possibile che dopo anni e solleciti non si sia ottenuta ancora alcuna risposta? È possibile che nessuna denuncia, sottoscritta e depositata, abbia avuto un concreto seguito, fosse anche di archiviazione? Insomma quanto deve aspettare un cittadino per avere risposte alle sue richieste di giustizia? Allora, mi domando, quale futuro possa avere la nostra terra e cosa deve fare un imprenditore serio ed onesto per vivere. Insomma, cosa devo fare? Lo chiedo alle istituzioni: ditemelo voi! Io da parte mia stringo i denti e continuo a lavorare, fiducioso nelle istituzioni.
Michele Giovinazzo
3 commenti
domenico votano
26 dicembre 2013 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
è vergognoso un plauso da parte mia a questo cittadino che ha avuto e ha il coraggio di denunciare questi misfatti ma la giustizia a quando…
Aldo Bonini
26 dicembre 2013 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
La mafia non è composta solo da chi commette i crimini di cui sopra, ma anche da chi contribuisce a far si che tali delitti rimangano impuniti.
angelica rago
1 gennaio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Siamo arrivati nel 2014 con la politica che strombazza la lotta alla mafia, ma la mafia continua a crescere invadendo tutti i tessuti del vivere sociale e quindi è doveroso chiedersi ” perché?”
Ed allora cominciamo col chiederci se le denunzie continuano a giacere nei cassetti delle forze dell’ordine proprio come quando i morti ammazzati nelle strade si contavano a centinaia e restavano senza paternità…….e questo perché la politica vive di mafia e la mafia fa affari con lo stato.
E poi ci sono gli intoccabili ! che siano vestiti di rosso, di bianco o abbiano la santa croce a loro protezione questi possono dire e fare la qualunque senza mai che qualcuno si ponga un perché, un dubbio un pur piccolo sospetto su quel loro dire e fare che sotto gli occhi di tutti stravolge quella verità da tutti conosciuta, ma purtroppo taciuta perché la legge non protegge chi denunzia , ma, paradossalmente, lo abbandona alla mercè della vendetta e della paura della mafia e questo accade perché, ieri come oggi, lo stato è assente e quell’assenza è riempita dalla mafia che da lavoro ed assicura protezione ai suoi adepti.
Signor Giovinazzo, lei, come me, è un figlio di questo Sud che vorremmo consegnare ai nostri figli dopo aver ripristinato i valori antichi dei nostri padri, quei valori per i quali oggi lei combatte e se lei accetta vorrei essere accanto a lei in questa lotta. e mi consenta di ricordarle che non è mai solo chi è in compagnia della verità..Angelica Rago
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