• Anoia.Chiude la casa di riposo per anziani. Gentile (Sulpi):”Incomprensibile la chiusura di questa piccola ma significativa eccellenza”
    20/02/2014 | Giuseppe Gentile, segr.regionale s.u.l.p.i. | Comunicato

    CITTANOVA – Il Comune di Anoia, con delibera del Consiglio Comunale n. 19 del 04 Maggio 2013, ha dichiarato il dissesto finanziario. Il 14 Agosto 2013 il Capo dello Stato emette il decreto e, in data 04 Ottobre 2013 si insedia il Commissario Straordinario incaricato a gestire il dissesto. Da un primo accertamento del 03 Dicembre 2013, risultavano pervenute istanze di ammissione alla massa passiva da parte dei creditori (n. 58 istanze) per un debito iniziale di € 900.259,76. Ciò detto, in presenza di una tale condizione di sofferenza economica, il Sindaco Responsabile dell’Area Tecnica, con lettera del 17 Ottobre 2013, indirizzata alla Cooperativa Sociale “La Piramide” fa disdetta del contratto di fitto dell’immobile, di proprietà comunale, utilizzato come Casa di Riposo per Anziani. Una decisione apparentemente assurda e contraria agli interessi generali della comunità sulla quale è necessario fare chiarezza fino in fondo. Difatti, non si comprende perché le casse comunali si privano di un canone mensile di locazione, pari ad € 3.198,00, versato puntualmente dalla Cooperativa e, poi non si tiene conto delle ricadute positive provenienti dall’indotto occupazionale e dalla quotidiana presenza di cittadini, in quel territorio comunale. Pur tuttavia, qualora l’aspetto economico non dovesse interessare un piccolo comune in dissesto finanziario, non si può certamente tralasciare la grande importanza sociale e di valore aggiunto presente in una comunità dove viene offerta assistenza socio sanitaria, organizzata sulle 24 ore, alle persone anziane. Insomma questo punto di riferimento dovrebbe essere un’eccellenza territoriale da valorizzare come indice di una cultura politica positiva da esportare, invece, si chiede di liberare l’immobile entro il 01 Novembre 2014.

     

    La Cooperativa Sociale prima della scadenza intimata sarà costretta a dimettere i 20 anziani ricoverati e licenziare i 10 lavoratori dipendenti. Forse, sarebbe bene non scriverla questa brutta pagina di storia del comune di Anoia, anche perché l’assistenza alle persone anziane (spesso persone sole e senza casa), nasce nel Comune di Anoia nel 1997 dal volontariato sociale e poi si trasforma in Cooperativa Sociale senza alcuna finalità di lucro. Quindi, sarebbe veramente incomprensibile la chiusura di questa piccola ma significativa eccellenza. E poi, riuscire a dare un senso a questa disdetta di affitto, in presenza di un Commissario Straordinario Liquidatore, diventa veramente difficile e incomprensibile. Forse sarebbe utile guardare alcune Amministrazioni Comunali della Piana di Gioia Tauro ed emulare il virtuosismo praticato da alcune di esse dove, oltre a ridurre le tasse dei cittadini riescono persino ad erogare somme ai giovani disoccupati. Sicuramente, un comune in dissesto ha dovuto alzare le aliquote dell’addizionale Irpef, dell’IMU, mini IMU e TARES ma, a fronte di ciò, deve fare tutto il possibile per risollevare le sorti del paese. Questo non potrà certamente realizzarsi se il primo segnale è quello di rinunciare al canone di locazione di un’immobile e chiudere il centro di assistenza agli anziani. Non bisogna perdere la rotta che porta al bene comune, altrimenti si rischia di scivolare in un serio allarme sociale. La lettura che vorremmo dare dell’intera vicenda è quella di una sostanziale rinegoziazione contrattuale rivolta al sociale no profit, rispettosa delle persone anziane e dei lavoratori, utile a ritrovare la giusta dimensione di quella normalità invocata da tute le persone per bene.


     
  • 1 commento

    1. Giuseppe

      quando una comunità colpisce i più deboli viene meno il ruolo di pubblica amministrazione locale

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