TAURIANOVA – “L’amministrazione comunale di Cinquefrondi ha fatto ciò che anche a Taurianova va predicandosi da tempo, si è tempestivamente attivata nei modi previsti dalla legge per scongiurare la soppressione del Giudice di Pace. Purtroppo, a Taurianova, i ripetuti appelli rivolti al sindaco ed alla sua amministrazione da parte della stampa e di autorevoli personalità come l’on. Angela Napoli e l’ex difensore civico avv. Giuseppe Sorace sono rimasti sostanzialmente inascoltati. La risposta data dal primo cittadino, con tutto il rispetto dovuto, la valuto poco incisiva e tecnicamente sbagliata perché nel momento in cui il Governo, pur in modo iniquo, va a tagliare determinate sedi per risparmiare al bilancio statale certi costi è impensabile rivolgergli la richiesta di elargire un apposito finanziamento al Comune di Taurianova per gestire la struttura. E’ una richiesta destinata a non essere presa in considerazione. Giudico positivamente l’iniziativa di comuni come Cinquefrondi, Polistena, Anoia, Giffone, Melicucco, Galatro, Maropati e San Giorgio Morgeto, che invece si sono prontamente attivati in ossequio al dettato normativo, esperendo quelle procedure volte al mantenimento dell’ufficio che prevedevano come principale strumento il consorzio con gli altri comuni su cui ricade la giurisdizione dell’ufficio che si vuole preservare.
E’ questo quello che bisogna fare, se ancora si è in tempo, non altro, coinvolgendo i comuni di Cittanova, Molochio, Rizziconi e Terranova Sappo Minulio.. Sono sicuro che se fosse stato condotto uno studio sui costi necessari per la gestione diretta di tale ufficio, si sarebbe scoperto che tali importi non sarebbero proibitivi per un comune di queste dimensioni, nonostante la situazione economica critica che oggettivamente c’è come ha rilevato il sindaco. Da quel che ho avuto modo di constatare, l’ente già si fa carico di diverse spese di gestione dell’ufficio, per cui a conti fatti, rispetto a quanto avvenuto sin qui, la differenza non sarebbe con ogni probabilità eccessiva. Ritengo sbagliata la mancata attivazione di un canale con gli altri comuni interessati dalla permanenza della struttura taurianovese, che avrebbe potuto in qualche modo agevolarne il mantenimento così com’è stato fatto a Cinquefrondi ed in altri posti. Forse non avrebbero potuto partecipare con l’elargizione di contributi economici, ma verosimilmente, anche a rotazione, avrebbero potuto mettere a disposizione qualche unità di personale, accrescendo la possibilità di salvataggio della struttura. Ma, a quel che mi consta, nessun contatto sin qui è stato preso. Sarebbe importante comprendere la grande importanza di mantenere una sede giudiziaria del genere, che nel futuro pare destinata ad essere il principale punto di riferimento nel mondo della giustizia, visto e considerato che già ora il Giudice di Pace assorbe il 50% del contenzioso civile e circa il 25% di quello penale, come si può leggere in uno studio recentemente pubblicato.
Per un Comune come Taurianova, che ha perso quasi tutte le innumerevoli istituzioni che ospitava, c’è un obbligo morale e politico di fare l’impossibile per evitare anche quest’altra débâcle. A parte l’importanza per la collettività di avere la sede giudiziaria in loco ed i gravosi oneri cui i cittadini andrebbero incontro per recarsi altrove anche solo per impugnare un verbale, bisogna fare pure i conti con le inevitabili ripercussioni sul già critico contesto economico che una tale soppressione comporterebbe. Una sede giudiziaria importante come quella taurianovese muove un complesso di fattori economici che inevitabilmente verrebbero meno e sarebbero destinati ad altri centri. Si pensi solo al fatto che per tre- quattro giorni alla settimana in città affluiscono decine e decine di avvocati, testimoni, periti e quant’altro per partecipare alle udienze e per le altre attività. Perdere tutto ciò pur Come Confesercenti riteniamo che la salvaguardia dell’ufficio del Giudice di pace possa rappresentare per alcuni aspetti il rilancio stesso dell’attività economica. Ci auguriamo che sulla vicenda il sindaco, al di là delle posizioni politiche, apra un confronto per arrivare al mantenimento della sede.