APPELLO PER LA SALVAGUARDIA
Apprendiamo da notizie di stampa dell’imminente avvio dei lavori per la costruzione della nuova sede municipale, sulla superficie su cui un tempo sorgevano le Carceri mandamentali. Dalle stesse fonti si viene a sapere che l’attuale Palazzo Comunale verrà destinato a sede della Comunità Montana. Noi, cittadini di Cinquefrondi, con il presente Appello intendiamo rivolgerci al Sindaco, ai responsabili delle Belle Arti di Reggio Calabria, e a tutte le autorità interessate, affinché vengano tutelati i beni culturali che appartengono alla Comunità, e che di essa ne sono il simbolo. In particolare, esprimiamo la nostra perplessità sull’allocazione degli uffici della Comunità Montana nei locali dell’attuale Municipio, e ciò per diverse ragioni: Il palazzo Municipale rappresenta una delle opere architettonicamente più di rilievo dell’intero paese. Oggi è divenuto inadeguato ad ospitare tutte le attività burocratiche del Comune, ma la sua vocazione naturale è quella di diventare, una volta restaturato nel rispetto della sua identità, un luogo di rappresentanza dove svolgere le iniziative ufficiali della Città e ricevere eventuali ospiti di riguardo. Una destinazione a uffici aperti al pubblico potrebbe portare a ulteriori trasformazioni strutturali – dopo quelle subite nel recente passato – e trasfigurare in modo irrimediabile l’edificio. Inoltre, noi firmatari del presente Appello chiediamo alle autorità responsabili di voler ricostituire, all’interno dell’attuale Municipio, la Sala del Consiglio Comunale, rimuovendo le pareti in cartongesso, ripristinando la carta da parati e soprattutto ricollocando nella loro sede naturale gli artistici banchi dell’Assemblea, opera di geniali artigiani locali e ricchi di sculture e bassorilievi. Analoga iniziativa si richiede per il recupero dei mobili e degli arredi un tempo presenti nella Sala della Giunta. Infine, esprimiamo allarme per la superficialità con cui vengono custoditi beni culturali di rilevante interesse per la storia di Cinquefrondi, come accade ad esempio con l’archivio storico comunale, abbandonato ai topi e all’umidità in un garage, o le medaglie appartenute al generale Pepe, cinquefrondese insignito della Legion d’Honneur, attualmente esposte senza tutela alcuna nel corridoio della Mediateca comunale. Se a questi e ad altri beni culturali dovesse accadere qualcosa di negativo (come avvenuto in passato a numerosi altri oggetti: dalla fontana in ghisa della Villa ai mobili degli uffici comunali, ecc), dopo questa denuncia, saranno ritenuti direttamente responsabili i vertici dell’Amministrazione, che avendone il potere nulla fanno per proteggerli.
Cinquefrondi, 1 ottobre 2008
Primi firmatari:
Michele CARLINO
Giulio PITTALIS