REGGIO CALABRIA – Il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha trasmesso ieri a tutti gli enti competenti la relazione redatta a seguito del sopralluogo che i tecnici del servizio tematico “Suolo e rifiuti”, guidato dal dirigente dottoressa Angela Cardile, hanno compiuto lunedì mattina presso la discarica comunale di contrada Petrosi in comune di Casignana. Il documento, trasmesso anche all’Ufficio del Commissario delegato per il Superamento della Criticità ambientale della Calabria nonché alla Procura della Repubblica di Locri, competente per territorio, riferisce dettagliatamente cosa i tecnici Arpacal hanno riscontrato in alcuni punti della discarica e più precisamente nei lotti di abbanco già esauriti in cui, come riferisce la relazione, “il telo di copertura in Hpde (polietilene ad alta densità, ndr) risultava rotto dal vento”.
“Pertanto le acque meteoriche in atto – continua il documento – vengono contaminate da piccole uscite di percolato dovute anche all’abbondante presenza di percolato nei pozzetti e nelle vasche di raccolta. La maggior parte delle fuoriuscite di percolato dal corpo della discarica viene convogliata nei due canali di raccolta di acque meteoriche che affluiscono alla sinistra e destra idraulica del vallone Rambotta. Inoltre nelle due vasche di emergenza poste ai piedi della discarica (semivuote) non può confluire il percolato in quanto non viene ivi convogliato come dovrebbe avvenire e avveniva prima nei casi di emergenza. E’ stato effettuato un campionamento di acqua mista a percolato che scorreva all’interno dell’alveo del vallone Rambotta, a circa 170 metri dell’ultima vasca d’emergenza. Un evento piovoso anche di scarsa entità, in questa attuale situazione, provocherebbe ulteriore tracimazione di percolato”.
“Urge – avverte l’Arpacal nel suo documento tecnico trasmesso anche al Comune di Casignana – in maniera improcrastinabile: lo smaltimento del percolato presente nei pozzi e nelle vasche di raccolta (per abbassare il più possibile il battente idraulico); il ripristino della copertura con i teli laddove divelti; tutti i lavori necessari per ripristinare il corretto convogliamento del percolato, nonché attuare i dossi necessari per convogliarlo, in casi di emergenza, nelle vasche appositamente costruite”.
Il servizio tematico Suolo e Rifiuti del Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria, infine, conclude la sua relazione tecnica, in cui sono state allegate anche sette foto del sopralluogo svolto lunedì mattina, che, se attuate le prescrizioni indicate, “ il percolato, correttamente gestito, non può tracimare dalla discarica”.