REGGIO DI CALABRIA – “Attività di rilevamento e gestione del territorio rispetto alla criticità sismica” è il tema dell’importante convegno che si è tenuto presso il Palazzo “Corrado Alvaro” della Provincia di Reggio Calabria.
Organizzato dall’assessorato provinciale alla Difesa del suolo, salvaguardia delle coste e tutela del paesaggio, retto dal vicepresidente Giovanni Verduci, l’incontro ha consentito di fare il punto sulle attività di monitoraggio sismico che a partire da gennaio interesseranno l’intero territorio provinciale.
In occasione del convegno, infatti, è stata presentata la “rete provinciale sperimentale di monitoraggio sismico” che consentirà, attraverso stazioni di rilevamento installate presso alcuni istituti scolastici dell’intero comprensorio reggino, di monitorare le condizioni del territorio in riferimento all’aspetto sismico.
Al convegno sono intervenuti il vicepresidente Giovanni Verduci, il dirigente del settore provinciale Difesa del suolo arch. Giuseppe Mezzatesta, il responsabile del servizio ing. Alessandro Amato, e il professore geol. Giuseppe Mandaglio che ha relazionato su “sismicità storica e monitoraggio: risultati attesi e possibilità di sviluppo”.
Presenti, inoltre, il geometra Riccardo Rossi, che ha raccontato l’esperienza del Comune di Pozzuolo del Friuli (Udine), e l’ing. Riccardo Sbirrazzuoli che è intervenuto su “stazione di rilevamento: principi di funzionamento ed esempi di impiego in altri siti”.
Dichiarazione del vicepresidente della Provincia, Giovanni Verduci:
“Il Presidente Sandro Pertini, all’indomani del terremoto in Irpinia del 1980, chiuse il suo discorso alla nazione dicendo che “il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”.
Nonostante la Calabria sia una tra le zone d’Italia maggiormente attive, nonostante sia forte il ricordo e la paura del terribile terremoto del 1908, la nostra regione non è altrettanto attenzionata per lo studio degli eventi sismici, o meglio, non è munita di strumentazioni oltre quelle dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Sentendo i tecnici provinciali e volendo investire in prevenzione, sicurezza, quindi nello sviluppo del nostro territorio, abbiamo deciso di concretizzare la nostra azione politica in questo progetto che vede coperto l’intero territorio provinciale.
Acquisendo quelle che possiamo definire delle buone prassi, seguendo l’esempio di chi, ormai da anni, ha avviato analoga iniziativa raggiungendo risultati importanti, il settore Difesa del suolo, guidato dall’arch. Giuseppe Mezzatesta, coadiuvato dall’università “Mediterranea”, ha predisposto questo progetto che, di fatto, consente di monitorare la criticità sismica del nostro comprensorio.
Seguendo l’indicazione dei tecnici si è deciso di realizzare delle stazioni di rilevamento presso alcuni istituti scolastici, che sono stati scelti dopo un attento studio delle caratteristiche del territorio.
Si tratta del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, degli Istituti di Istruzione superiore “Enrico Fermi” di Bagnara Calabra, “Luigi Nostro/Leonida Repaci” di Villa San Giovanni, “Vincenzo Gerace” di Cittanova, “Raffaele Piria” di Laureana di Borrello, “Michele Maria Milano” di Polistena, “Guglielmo Marconi” di Siderno, “Zanotti Bianco” di Caulonia, “Euclide” di Bova Marina.
Queste stazioni di rilevamento, messe in rete, consentiranno di realizzare la rete provinciale sperimentale di monitoraggio sismico, uno strumento scientificamente utile che permetterà di memorizzare, conservare e rendere disponibili gratuitamente, tutti gli eventi registrati.
E’ il primo caso in Calabria. E’ la prima iniziativa di questo tipo in Calabria.
Ovviamente, l’auspicio è che questo sproni tutti ad un maggiore impegno e attenzione su tematiche, in questo caso il rischio sismico, dove la preparazione, la tempestività e la conoscenza dei dati può determinare le sorti di un territorio.
Ringrazio l’architetto Giuseppe Mezzatesta, l’ingegnere Alessandro Amato, responsabile di questo servizio, il professore geologo Giuseppe Mandaglio, i tecnici del Comune di Pozzuolo del Friuli, Riccardo Rossi e Sbirrazzuoli.
Questo rappresenta un ulteriore ma significativo passo, ne seguiranno a breve altri che consentiranno di raggiungere importanti risultati in tema di conoscenza e monitoraggio del nostro territorio.
Penso agli incontri che organizzeremo, di concerto con i dirigenti scolastici, presso gli istituti che ospiteranno le stazioni di rilevamento. Penso ai convegni che, necessariamente, dovranno coinvolgere i sindaci, gli ordini professionali competenti in materia e la Protezione Civile.
Questo progetto prevede la collaborazione di esperti nel settore geologico e tettonico per approfondire gli aspetti delle misurazioni effettuate e valutarne la rilevanza.
Nel corso dell’attuazione del progetto, si confida di effettuare lezioni presso tutti i siti scolastici finalizzate alla illustrazione del comportamento del suolo; comportamento delle persone esposte all’evento sismico, sua comprensione sotto l’aspetto teorico, in maniera da affrontarne le conseguenze nella pratica quotidiana (procedure di comportamento in ambienti chiusi, in ambienti scolastici, in ambienti esterni, in ambienti affollati), senza averne timore oltre la misura dovuta (sensazioni di paura ingiustificata o panico).
Sotto l’aspetto scientifico ci si propone di contribuire ad arricchire la base di dati necessaria ai soggetti preposti (esperti del settore, scienziati e ricercatori) al fine di consentire la maggiore utilizzazione nella sperimentazione per interpretare le misure effettuate ai fini di individuare elementi precognitivi.
Ormai da anni, assieme al Presidente Giuseppe Raffa, abbiamo deciso di percorrere questa strada che vede la Provincia sempre al fianco delle altre istituzioni, sensibile alle problematiche della comunità, attenta a quanto di buono viene fatto altrove, cercando di replicare i buoni esempi rendendoli attuali e vicini alla nostra realtà”.