BAGARRE IN CASA PD, come a voler mantenere quella tradizione storico-politica di fratture e divisioni che ha sempre contraddistinto la Sinistra, e proprio nei momenti più difficili e delicati. Il tema delle unioni gay, le primarie, Bersani vs Renzi, e chissà quante altre questioni che noi non conosciamo, quando la priorità su cui discutere e mettersi d’accordo riguarderebbe invece la sopravvivenza stessa dell’Italia, che è lacerata, smembrata da una gestione affaristica del potere politico. Risalire la china dopo il disastro economico, istituzionale e morale, con questi presupposti, sarà difficilissimo. Ma vi sono voci che si ribellano all’interno del Pd stesso, anche se risuona poco la loro eco. Iniziative eclatanti che non vengono divulgate nel giusto modo, perché? Non so quanti di voi sanno, per esempio, che l’onorevole Roberto Giachetti del Pd, da 11 giorni, si sta sottoponendo allo sciopero della fame per chiedere che il dibattito sulla legge elettorale esca dalle stanze dei partiti e si inizi una discussione in Parlamento prima della pausa estiva, altrimenti dopo le riforme costituzionali si rischierà di non fare neanche quella elettorale. La Riforma elettorale. Non era questa una delle priorità da affrontare? Eppure, bisogna ricorrere a questi estremi atti di protesta, non si sa nemmeno con quali risultati. E tutto, senza troppo clamore, quasi in sordina, se non fosse per il tam tam della rete. A Roberto va tutta la mia stima per l’estrema coerenza che dimostra nel suo operato politico, ma certo non potrà continuare ad oltranza questo sciopero della fame, perchè l’estate passerà e di riforma elettorale non si parlerà nemmeno.