Si è dimesso il portavoce del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, Massimo Zennaro, senza dare spiegazioni precise, ma evidentemente per la gaffe sull’ormai noto “tunnel Gelmini”. Continuerà comunque a svolgere l’incarico di direttore generale del Miur. Dunque, una comoda poltrona è assicurata lo stesso.
La poltrona per la Gelmini, invece, è sempre quella, a “pagare” solo il “povero” Zennaro, capro espiatorio della vergogna mediatica di questi giorni.
Paradosso dei paradossi: il ministro del MIUR, cioè dell’istituzione che sovrintende all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca, di fronte ad una dimostrazione così buffa e grottesca della propria ignoranza, continua, indolentemente, a fare il ministro.
Il codice morale che non ha bisogno, se c’è, di alcuna legge per farsi valere, non ha nessun posto nella coscienza di questi nostri “onorevoli” disonorevoli. E pensare che un ministro tedesco si è dimesso perché si è scoperto che aveva copiato la tesi di laurea, e che alcuni ministri della Svezia si sono dimessi per non avere pagato il canone televisivo o i contributi del personale di servizio! E di esempi simili se ne potrebbero fare tanti altri.
L’Italia è davvero un paese strano se si fa rappresentare da un presidente del Consiglio come Berlusconi e da un ministro come la Gelmini. Non so proprio dire se mi piace l’Italia com’è adesso e, parafrasando l’indimenticabile Giorgio Gaber, “Io non mi sento italiana ma, per fortuna, purtroppo lo sono…”