GIA’ NEL 1993 i cittadini italiani si erano espressi, con referendum abrogativo, contro il finanziamento pubblico ai partiti. Cosa che, nella sostanza, non è stata rispettata in quanto si è semplicemente e furbescamente modificata la dicitura: non più finanziamento pubblico ma rimborso elettorale. E che rimborso! 2,7 miliardi di euro dal 1994 ad oggi! Qualcuno, anzi molti, diranno: “Il rimborso è necessario, altrimenti la politica la farebbero solo coloro che sono in grado di autofinanziarsi”. No, cari, rimborso vuol dire restituzione di denaro speso, in questo caso per le elezioni, che deve essere debitamente documentato. Non credo sia questo il nostro caso, perché la quantità di denari pubblici che confluiscono nelle casse dei partiti è scandalosamente enorme! Ergo, non si può parlare di rimborso! Che poi i soldi del “rimborso” finiscano in Tanzania o in appartamenti super chic del centro storico di Roma o di altre prestigiose città, è un piccolo dettaglio, perché magari di soldi pubblici ne avanzavano parecchi e allora, che fare? Perché non farli fruttare in qualche modo? Il caso del senatore Lusi ha riportato all’attenzione questo fenomeno tutto italiano, tristemente italiano. Una tragicommedia grottesca e misera! Finchè ci sarà di mezzo questa ondata gigantesca di soldi, la politica non sarà una comunità di intenti ma un comitato d’affari. E’ necessario che vi siano regole chiare, univoche, non raggirabili. E’ necessaria la riforma elettorale al pari dell’abolizione del “rimborso” elettorale che in realtà tale non è. Impressionante e al di là della più fervida fantasia quanto affermano Elio Veltri e Francesco Paola nel loro libro “I soldi dei partiti”: “Per le elezioni del 2008 il record spetta alla Lega: le spese accertate dalla Corte dei Conti sono state di 2 milioni e 940 mila euro e in base ai voti ottenuti il Carroccio ha incassato 8 milioni e 277 mila euro (all’anno). In totale (moltiplicato per cinque anni), 41 milioni 385 mila euro. Dunque 100 euro investiti dalla Lega nella campagna elettorale del 2008 sono diventati 1.408.”