• Bocciata la legge che cancellava le Comunità montane. La soddisfazione del presidente della “Versante dello Stretto”
    04/10/2012 | Antonino Micari, presidente della Comunità montana Versante dello Stretto | Strill.it

    REGGIO CALABRIA – Antonino Micari, presidente della Comunità montana Versante dello Stretto, esprime grande soddisfazione per la votazione del Consiglio regionale del 24 settembre scorso con cui è stato bocciato il disegno di legge della Giunta regionale che cancellava le Comunità montane calabresi. Contro tale disegno di legge, sostenuto fermamente dall’assessore regionale all’Agricoltura, on. Trematerra, in una lettera aperta avevo rivolto un pressante appello alla maggioranza di centro destra perché desistesse da tale inspiegabile ed irragionevole scelta. Nella stessa lettera aperta era stato anche rivolto un appello ai gruppi consiliari e singoli Consiglieri (Pd, on. Pasquale Tripodi, on. Mirabelli) che avevano presentato alternativi disegni di legge di riforma degli enti montani, senza però sopprimere ogni forma di governo autonomo nel territorio montano, perché non recedessero dal contrastare la scelta del governo regionale.

     

    A tutti i gruppi consiliari che hanno determinato la bocciatura del disegno di legge esprimo il mio ringraziamento, anche a nome di tutti i “montanari”, per aver mantenuto una costante linea di fermezza e di avere, con la bocciatura del testo governativo, impedito un esito devastante per la montagna calabrese e di aver lasciato così aperta la strada per una vera riforma delle Comunità montane verso le Unioni dei comuni montani oramai previsti obbligatoriamente dal decreto 95/2012, la cosiddetta “spending review”. Un comportamento di rigoroso rispetto delle scelte compiute anche col confronto con gli enti operanti nel territorio montano e che ancora di più mette in risalto l’assenza di coraggio e linearità di quei Consiglieri che nei convegni pubblici e sulla stampa riconoscono la validità dell’esperienza delle Comunità Montane ma poi, per fedeltà alle scelte im-poste dall’Assessore al ramo, si accodano nel voto soppressivo degli enti montani senza battere ciglio.

     

    La via tracciata dal decreto 95/2012 (spending review) sulle Unioni dei Comuni montani è quella sulla quale la Regione Calabria, così come hanno fatto e stanno facendo tutte le altre Regioni italiane, deve incamminarsi per costruire nei territori montani calabresi nuovi enti locali che saldino gli obiettivi della gestione associata delle funzioni comunali con l’esperienza positiva delle Comunità montane per salvaguardare gli interessi specifici delle popolazioni montane realizzando moderne ed efficaci politiche per la montagna. Il presidente Micari auspica che nel centro destra si apra una riflessione, anche chiamando gli organismi dirigenti di partito, perché con coraggio sia ripreso l’iniziale percorso di riforma delle Comunità montane avviato dal sottosegretario on. Sarra e venga attivato un serio e costruttivo confronto fra tutte le forze politiche ed i gruppi consiliari per pervenire ad una riforma che sia all’altezza dei bisogni della montagna calabrese, riconoscendo il protagonismo di governo diretto a chi vive ed opera in montagna.