ROMA – Il segretario Generale del Si.P.Pe. Alessandro De Pasquale, in merito all’evasione dell’ergastolano Domenico Cutrì e dell’assalto al furgone della polizia penitenziaria, avvenuto oggi a Gallarate ha dichiarato: ”Questo è il risultato di una gestione pressappochista del sistema penitenziario dove a pagarne le conseguenze è sempre il personale di polizia penitenziaria costretto ad operare in condizioni rischiose e con mezzi da terzo mondo. Gli organi politici – aggiunge De Pasquale – devono mettere mano al sistema penitenziario, dotando le direzioni degli istituti penitenziari di personale e mezzi, facendo uscire anche gli imboscati dai palazzi del potere, per poter operare in massima sicurezza, specie quando vengono tradotti ergastolani come Domenico Cutrì che, a quanto pare, in precedenza era stato trasferito dal carcere di Saluzzo per sospetta tentata evazione”. Secondo il Si.P.Pe., visti i precedenti di presunti tentativi di evasione del Cutrì, l’amministrazione penitenziaria avrebbe dovuto individuare un numero adeguato di unità di personale di scorta, con l’impiego di automezzo protetto o di auto di supporto, come prevede appunto il modello operativo delle traduzioni”. Alessandro De Pasquale auspica l’immediato intervento degli uomini del NIC della Polizia Penitenziaria (Nucleo Investigativo Centrale), a capo del quale c’è il Commissario Capo Luca Bontempo. “Sono certo – dichiara De Pasquale – che il nostro gruppo speciale stia già lavorando per riportare in prigione il Cutrì e tutti gli uomini del commando”. Il Si.P.Pe. esprime solidarietà agli agenti feriti che hanno saputo operare con massima prontezza, a tutela anche della vita delle persone che si trovavano sul posto.
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Carceri, assalto al furgone della Polizia Penitenziaria ed evade ergastolano. Ora intervenga il NIC04/02/2014 | Segreteria Generale Si.P.Pe | Comunicato