• Caso Mills. “A chi” dedicare “Una lacrima sul viso”?
    08/03/2012 | Zorro | Edicola di Pinuccio

    A CHI CALPESTA quotidianamente e sommessamente le aule di giustizia; ‘A chi’ è abituato a vedere l’immagine e sentire la voce della giustizia; A chi, anche di sfuggita, è capitato di vedere l’immagine ed il suono della lettura del dispositivo che chiude (si spera) il “caso Mills”; A tutti quelli di cui sopra,  non sarà sfuggito il suono della voce del Presidente del Collegio giudicante “tale qualificatasi” che, “In Nome del Popolo Italiano”, ha fatto Legge. Cioè, si è sottomesso ad Essa, come Costituzione vuole dimostrando come operano i principi di Autonomia ed Indipendenza dell’Ordine Giudiziario. Come ‘Egida’ lo scudo di Zeus protettore del Dio. Dietro di essi (i principi) il magistrato si protegge, facendo  ciò che vuole fare e non facendo ciò che non vuole fare. Chi non ha visto e non ha contato i giri di perle che il ‘tale qualificatosi’  indossava, ostentandolo sopra la Pettorina, alla lettura del dictum? Sopra la Pettorina avete capito bene! Parte della Toga, che rappresenta (o dovrebbe rappresentare) la spersonalizzazione dell’amministrazione della Giustizia. Si, si proprio quella che raccorda l’Uomo con la Funzione che è deputato a esercitare. Ed anche quella che i Magistrati, di tanto in tanto, dismettono per protesta.

     

    Ma di ciò, non tutti ne sono a conoscenza. Chi non ha udito la voce tremula e flebile  del ‘tale qualificatosi’, mentre versava e donava al Popolo italiano il prodotto di molti anni di processo. Chi non ha notato che, per redigere un dispositivo, che dichiara la estinzione del reato per prescrizione, sono state necessarie ben tre ore tre di Camera di Consiglio. Forse qualcuno non era d’accordo? Chi non ha notato che, per redigere una motivazione di prescrizione, saranno necessari ben novanta giorni. Fuor di dileggio, anche l’Usciere di un qualsiasi Tribunale della Repubblica sa’ che, per pronunciare una sentenza di prescrizione, occorrono mediamente dieci minuti, dieci (scrittura e sottoscrizione compresi). E chi non sa che normalmente, in tali casi, la motivazione è redatta contestualmente e versata al Popolo in una con il dispositivo, anzi talvolta un prestampato (ovviamente con tutto il rispetto per l’utilissimo prestampato). Quale arcano mistero si cela? In realtà nessuno. Una mente malata e deviata potrebbe pensare all’intervento  dell’organo di Autogoverno della Magistratura, forse nei Vertici o in una delle sue Articolazioni. Oppure, potrebbe pensare ad un intervento del Maligno notoriamente commensale dell’Imputato. La stessa mente potrebbe, sempre per ipotesi,  pensare che sia intervenuta la medicina di tutti mali: la Ragion di Stato. Magari, accovacciata sul palmo di una  mano ferma,  come le pillole,  tuonante: ‘prima di essere Autonomi ed Indipendenti i magistrati sono sottoposti alla Legge’ (e ad essa soltanto) come tutti i Cittadini. Soggiungendo con ghigno: ‘e la Legge sono Io’.

     

    Lo spiritello maligno potrebbe pure pensare che Silvio sarà massacrato in motivazione. Lo spiritello  potrebbe pure pensare che i novanta giorni, novanta, siano la durata della prognosi di vita in vista della nascita di un nuovo Autogoverno che prenda il posto del Governo o che sia il fischio d’inizio della campagna per le Aministrative (fate i conti, se volete). Ma noi che non abbiamo una mente malata e deviata (e non siamo neppure spiritelli maligni), non crediamo che quanto sopra sia verità: forse è stato solo Buon Senso. Ma anche se lo fossimo (malati, deviati e spiritelli), Beckett diceva che: “tutti siamo nati matti, qualcuno lo rimane”. Ci si dimenticava, il video della lettura del dispositivo mancava della colonna sonora: potrebbe andare bene “Una lacrima sul viso”? E, se i due Giudici a latere erano proprio Fausto Leali e Bobby Solo? Silvio attento alle spalle!

     


     
  • 1 commento

    1. francesco

      L’equilibrio degli opposti
      Fortune misteriosamente apparse. Piccolo ma pervicace moltiplicò i pani ed i pesci, non per amor di popolo ma per misera ambizione personale.
      Chi si cela(va) dietro il guitto nazional-popolare?
      Tutti sanno, tutti ne parlano, ma il grande affabulatore continua ad infatuare.
      Io prometto! Refrain mai demodé. Molti ci provarono con ogni mezzo, mai nessuno ci riuscì, pensi che ormai è fatta ma lui risorge.
      Sino ad oggi.
      E vennero i giorni dell’onnipotenza, la sicumera può essere fatale.
      Lo scontro eterno sta per avere il suo epilogo.
      Il tale qualificatesi, suo malgrado, prepara la zuppa.
      Di minestrone si tratta, un misto di volontà represse e buone intenzioni.
      Già, represse.
      A chi ha fatto comodo sino ad adesso, chi ritiene che il suo posto debba essere preso da un’altra marionetta?
      Oppure è il contrario: la marionetta in realtà è il puparo.
      Quel che appare agli occhi offuscati del popolo è uno scontro fra titani, che provoca un gran “purvarazzu”.
      Potere economico contro tutto il resto.
      Ma il “resto” è tanta roba, parte del “resto” è autonomo, risponde solo alla legge.
      O no?
      È che ho gli occhi appannati e vedo poco nitidamente.
      Fate luce! Ch’io possa, una volta per tutte, vedere cosa si nasconde dietro la celata.
      Quale la colonna sonora?

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