REGGIO CALABRIA – Partito il progetto “Cento Comuni per un progetto comune”. Cerchiamo idee per rilanciare, attraverso il comparto forestale, siti strategici locali. E’ “salpato” da Gerace, luogo emblematico dell’entroterra reggino, il progetto “Cento Comuni per un progetto comune”. L’iniziativa ha suscitato grande partecipazione ed interesse tra la gente, le Istituzioni, i lavoratori del comparto forestale. Le proposte, estremamente interessanti e variegate, saranno compendiate e rese note una volta ultimato il fondamentale processo di “ascolto” di quanti vivono ed animano il caratteristico entroterra reggino. La domanda di cambiamento che sale imperiosa va necessariamente assecondata. Per farlo è necessario uscire dalle secche nelle quali ci siamo incagliati, cominciando (per dirla con Gandhi) “ad essere quel cambiamento che vogliamo vedere”. Dobbiamo tornare ad essere protagonisti. Facendo “rete” con tutte le forze sane capaci di riavviare l’economia locale, coinvolgendo i vari uffici tecnici comunali, che più di altri conoscono le esigenze e le vulnerabilità del territorio. L’ “ascolto” che abbiamo avviato si prefigge tra l’altro di individuare quei siti di importanza strategica che dalle nostre parti abbondano, quelle zone a protezione speciale per la flora e per la fauna, vera ricchezza della nostra regione, cui orientare l’azione del comparto forestale.
Se è vero infatti che il lavoro forestale negli anni ha evitato che la Calabria cadesse a pezzi, oggi è giunto il tempo di innovare, magari avvalendoci delle nostre università che possono aiutare a qualificare l’azione e le opere da realizzare. Non è più differibile un’azione di studio e di ricerca per dare il giusto impulso e quella necessaria creatività, indispensabili per il mantenimento dell’uomo su questi territori, senza continuare ad abbandonare quei paesi di alta collina o montagna che rappresentano la nostra storia, il nostro passato, la nostra cultura. Ecco perché cerchiamo idee, convinti che le soluzioni, per questo tipo di problemi, vanno trovate insieme, immaginando una via che senza scorciatoie possa portare verso uno sviluppo sostenibile e soprattutto compatibile con la fragilità di questi paesaggi. Il rinnovato compito dei lavoratori forestali deve servire per la riqualificazione di quell’immenso patrimonio boschivo e forestale che oggi più che mai va tutelato e protetto, perché rappresenta una vera ricchezza ambientale che va considerata risorsa esclusiva e rara non solo per la Calabria.