REGGIO CALABRIA – Spiace che anche i sindacati nazionali di categoria abbiano ceduto al ricatto occupazionale della Sei, appoggiandone incondizionatamente il progetto di costruire una centrale a carbone a Saline. La promessa della creazione di posti di lavoro è il solito specchietto per le allodole e le previsioni occupazionali per la Calabria sono tutte da verificare, considerando anche l’alta specializzazione richiesta per gli operai e i tecnici da impiegare nella struttura. Ribadisco inoltre la convinzione che investire nel carbone sia, ad oggi, oltre che pericoloso per l’ambiente, anche terribilmente anacronistico sotto ogni punto di vista. Come giustamente insistono la Cgil Calabria e la Camera del Lavoro di Reggio Calabria-Locri, che rinnovano la propria contrarietà alla realizzazione della centrale smarcandosi dagli “elettrici” nazionali, esistono molte e valide alternative compatibili alle esigenze del territorio e alla qualificazione turistica delle sue enormi risorse.
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Centrale a carbone. Longo (Prc): “Strane convergenze dei sindacati sulla scelta di sostenere il carbone a Saline”La promessa della creazione di posti di lavoro è il solito specchietto per le allodole26/10/2013 | Giuseppe Longo - Consigliere provinciale Prc | Comunicato