ROSARNO – Al di là di singoli episodi su cui indagheranno le forze dell’ordine, il problema degli immigrati nella Piana di Gioia Tauro rappresenta un vero e proprio problema sociale e umano costantemente da noi sollevato ma che va ormai affrontato e concretamente definito, senza più giri di parole. Diciamo subito che siamo d’accordo con il Presidente Oliverio sulla necessità di utilizzare al posto delle fatiscenti e inadeguate tende i container e i moduli per i servizi igienici. Questa proposta l’avevamo già avanzata circa due anni addietro ricevendo silenzi e critiche, mezze risposte da parte del Ministero dell’Interno, della Protezione civile e dalla Prefettura sintomo di una pesante sottovalutazione del problema. Sappiamo che sostituire le tende con i container non è la soluzione del problema ma è indubbio che si attenuerebbe enormemente il disagio delle persone, facendoli vivere in condizioni più umane. Sarebbe un primo, importante passo verso l’integrazione: lo Stato, in sostanza, non deve creare ghetti, ma trovare soluzioni umane e civili ad un problema che nella Piana non è transitorio ma ormai storicamente consolidato. D’altronde, fra Rosarno e San Ferdinando, a pochi chilometri uno dall’altro, si contrappongono la tendopoli della vergogna con quasi mille esseri umani e un più civile campo container, dove vivono più serenamente circa 350 migranti. E allora si tratta, come ormai diciamo da anni inascoltati, di affrontare il problema in due fasi: la prima è quella di sostituire la tendopoli con i container, l’altro è quello di un piano strutturato, più a lungo termine, anche utilizzando i fondi della Comunità europea, in grado di integrare nelle comunità della Piana le migliaia di migranti. Però, adesso, basta con le parole. La Prefettura di Reggio Calabria allerti il Ministero dell’Interno e chieda di destinare i container sufficienti alle esigenze abitative di migliaia di persone. Apprezziamo lo sforzo della Giunta Regionale di istituire un fondo di 300 mila euro nel bilancio regionale. Ma sottolineiamo anche l’esigenza dell’approvazione della legge regionale contro il caporalato già passata nella competente commissione e che spetta il via libera dall’aula. Sarebbe anche quello un segnale significativo per dire che la Calabria cambia passo anche nel contrasto alle forme di sfruttamento del lavoro, all’infiltrazione della mafia nell’agricoltura, facendo emergere e valorizzando il sistema delle imprese pulite. Infine, la CGIL nei primi giorni di gennaio invierà al Presidente della Repubblica Mattarella un dossier sulle condizioni umane in cui vivono i migranti nella Piana di Gioia Tauro.
-
Rosarno. La CGIL rinnova la proposta: sotituire le tende con i container per ridare dignità alle persone.27/12/2015 | segreteria CGIL Calabria, segreteria CGIL Piana Gioiatauro | comunicato