GIOIA TAURO – Ancora una volta apprendiamo dalla stampa le parole della presidente del gruppo Contship Cecilia Battistello, parole che non lasciano intravedere, per ora, spiragli relativi ad una più forte acquisizione di volumi per il porto gioiese. Di certo però questa volta non possono essere tirati in ballo i lavoratori che hanno dimostrato, reagendo, quanto c’è di buono nel personale operante nell’area portuale. Alte produttività e attaccamento al lavoro con punte relative alla presenza al lavoro ben oltre le medie nazionali. Il grande porto di Gioia Tauro oggi più che mai deve ricercare il superamento delle difficoltà della crisi nei ritardi strutturali e nei provvedimenti che i vari attori tardano a mettere in campo. Siamo stanchi di elencare i punti individuanti ormai da troppo tempo, ma è bene accennare che proprio negli ultimi giorni del 2012, in controtendenza a tutte le promesse e gli impegni, il governo a pensato bene di aumentare le tasse d’ancoraggio del 30%, provvedimento imbarazzante e quanto mai assurdo. Il lavoro concertato dall’inizio della crisi non può più trovare alibi. I tavoli susseguiti dal parti sociali presso la Regione Calabria hanno prodotto un piano per il rientro dalla crisi ed il superamento delle difficoltà che pongono lo scalo gioiese in concorrenza con i grandi hub del mediterraneo, dove tutti, nessuno escluso, hanno aderito formalmente e con convinzione rispetto le strategie atte al rilancio del porto calabrese, NIENTE PIU’ ALIBI QUINDI .
Ridurre fortemente le tasse di ancoraggio, ridurre le accise sui carburanti, ridurre gli oneri sociali per il tempo utile al superamento della crisi, incentivi alle imprese che investono nell’area portuale, sportello unico per agevolare i percorsi burocratici, sono solo alcuni punti che la stessa FILT e la CGIL hanno promosso per provare a contrastare la crisi al fine di normalizzare le attività produttive ed il lavoro e per uscire al più presto dalla disperazione della cassa integrazione. Poco o nulla fin qui si è realizzato di concreto, anzi, oltre ai citati aumenti rispetto le tasse di ancoraggio, si profila un periodo politico difficilissimo, considerate le recenti elezioni, che di certo non aiuterà i percorsi. La FILT però non è stata a guardare, nei continui incontri presso la sede di Medcenter Container Terminal si è proposto un migliore utilizzo del personale operativo al fine di poter ridurre l’esposizione della Cassa Integrazione, certo siamo ancora lontani dalla possibilità di chiudere la partita degli ammortizzatori sociali, ma la gestione delle risorse che ruotano in ambito portuale, non possono essere utilizzate in modo disomogeneo. L’attenzione posta in questi giorni è stata rivolta specialmente nell’organizzazione del lavoro, passando da proposte di più completa polivalenza e distribuzione dei carichi di lavoro per tutto il personale, oltre alle procedure relative al lavoro tra diversi operatori che guardano alla tutela della sicurezza ed alla giusta distribuzione tra lavoratori anche di diverse realtà. Continueremo a prodigarci per cercare ulteriori soluzioni sia nella specifica attività quotidiana dei lavoratori portuali, ma anche incalzando le istituzioni che devono attivarsi in tempi quanto mai brevi per creare le giuste condizioni di rilancio. I lavoratori, dal canto loro, hanno dato una risposta esemplare, meritano la certezza di un lavoro sicuro. Del resto non si può più perdere tempo scaricando , scaricando sempre sull’anello più debole : i lavoratori . In questi giorni il Porto vivrà un altra straordinaria prova intorno all’avvio dei lavori per il costruendo rigassificatore e anche qui serve uscire dalle ipocrisie e dal fatto che tutti vogliono il terminal che nessuno , o quasi perchè noi sindacati confederali siamo stati sempre coerenti , lo dice con chiarezza che l’opera è importante per il territorio . Come Cgil abbiamo vigilato durante tutto l’Iter sui temi della sicurezza, pretendendo la rigida applicazione delle normative in materia di sicurezza per l’ambiente e cittadini ;abbiamo preteso pure il rispetto delle consultazioni popolari attraverso la forma affidata dalla legge alle conferenze dei servizi . Da tempo, ormai , pensiamo che il “dado è tratto” e non possiamo perdere tempo nel fare il nostro lavoro di contrattazione e di rivendicazione per ottenere quante ricadute più positive possibili possano esserci per il territorio e la regione .
Al di là di chi, in questi giorni, non ha ancora assunto un pensiero e presenta in maniera gongolante sulla stampa le liste della spesa pensiamo che serve stare vicini ai Sindaci del Territorio e alle parti sociali per garantire appunto maggiore ricadute occupazionali per la manodopera locale , benefici diffusi su utenze ai cittadini e alle imprese che investiranno; per capirci impegnarci a far crescere il potere contrattuale . Già nei prossimo giorni staremo a tavoli importanti con la forza di chi per primo , senza se e senza ma , ha chiesto che si riveda l’accordo sulle compensazioni e sui benefici .Se si costruirà pretenderemo di scrivere regole che argino ogni genere di infiltrazioni negli appalti e nei servizi . Tutto ciò, però ,dovrà pretendere da tutti la certezza che si traguardi una logica di sistema legato a rompere il monopolio del costo del gas ma anche alla nascita di una piastra del freddo in grado di produrre il sorgere di distretti industriali dedicati . Alla base di ogni successo e sempre come punto di forza ribadiamo che la leva su cui investire è la capacità di lavoro dei ragazzi e delle ragazze del territorio che sono in grado di produrre miracoli . il resto è solo chiacchiera lo sa bene la Signora Battistello e lo sa bene l’economia, forse anche la politica grande assente