REGGIO CALABRIA – Con una nota a firma del capogruppo Giuseppe Longo, Rifondazione Comunista ha presentato un ordine del giorno al presidente del Consiglio Eroi in relazione alla chiusura “temporanea” dell’istituto di reclusione di Laureana di Borrello.
Questo il testo integrale della missiva:
Alla cortese attenzione Presidente Consiglio Provinciale Antonio Eroi
Premesso che
Senza alcuna comunicazione all’Amministrazione comunale è stato chiuso “temporaneamente” l’istituto penitenziario “Luigi Daga” di Laureana di Borrello, inaugurato nel maggio del 2004 dall’allora Guardasigilli Roberto Castelli. Detto istituto, primo in Italia a sperimentare la custodia attenuata per i giovani detenuti di età compresa tra i 18 e i 34 anni, è nato per offrire un cammino di riflessione consapevole, un percorso detentivo alternativo con conseguente inclusione sociale. La sperimentazione dell’istituto ha una sua logica e una sua progettualità pedagogica in quanto prevede anchel’impegno dei detenuti a dedicarsi alla realizzazione di manufatti (serre per la coltivazione di fiori e piante, laboratorio di ceramica, laboratorio di falegnameria) ed attività culturali e scolastiche (ultimazione della scuola dell’obbligo, instaurazione di percorsi per conseguire attestati di qualifica professionale). In un panorama in cui questa situazione drammatica non trova rimedio nella legislatura, l’Istituto di Laureana rappresenta l’unico in cui alle persone che vi arrivavano veniva offerta una vera possibilità di riscatto. Il tanto declamato articolo 27 della Costituzione, che prevede la riabilitazione della persona reclusa, in questo istituto aveva modo di essere rispettato. considerato che il motivo di tale assurda decisione pare sia quello relativo alla carenza di personale di polizia penitenziaria negli altri circuiti carcerari della regione calabrese.
Tenuto conto che
la questione della carenza di personale non può essere considerata una valida motivazione per far chiudere una struttura come quella di Laureana, perchè seppur di piccola dimensione, la sua chiusura andrà comunque a gravare sulla situazione di sovraffollamento delle carceri che colpisce tutte le strutture carcerarie calabresi oltre a rappresentare una grave ferita al tessuto democratico del Paese.Che Si riempiono le galere fino a farle esplodere, tagliando allo stesso tempo il personale di polizia o al massimo mantenendolo intatto.Preso atto che da tempo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di “prepotente urgenza” facendo riferimento proprio alla gravissima situazione delle carceri italiane, e da tempo, altresì, i vari ministri della giustizia che si sono susseguiti nelle ultime legislature non hanno fatto altro che proporsi nella direzione di dare una giusta e dignitosa dimensione alla detenzione intramuraria. Accertato che chiudendo l’Istituto di Laureana di Borrello, lo Stato spegne quella fiammella di luce positiva che poteva venire fuori da un luogo di pena. Al fine di avviare un percorso che possa produrre presto risultati concreti.
Il Consiglio provinciale di Reggio Calabria,
sensibile al problema che investe l’intero territorio, invita il Presidente della giunta e l’assessore alla legalità a convocare con urgenza un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati per predisporre un piano di lavoro in grado di contrastare l’assurda decisione di chiudere l’istituto a custodia attenuata “Daga” di Laureana di Borriello. Chiede al Governo di rivedere il provvedimento di chiusura e di affrontare con urgenza il problema del personale che è costretto a lavorare su doppi turni per far fronte alle esigenze degli istituti, dove la situazione è ormai incontrollabile, valutando la concreta ipotesi di accogliere le tante domande di trasferimento degli agenti di polizia penitenziaria che dal nord chiedono di essere spostati al sud dove l’emergenza è maggiore.