CINQUEFRONDI – Il fatto che si è aperta di già la campagna elettorale per le comunali della prossima primavera, giustifica, forse, il clima pesante che si è respirato in aula nell’ultima seduta del consiglio comunale nel corso della quale è stato approvato l’assestamento di bilancio. Scontri verbali hanno contraddistinto l’andamento della seduta. Toni accesi soprattutto tra l’ex assessore, oggi all’opposizione, Maurizio Bellocco ed il sindaco Marco Cascarano. Per non parlare delle polemiche tra il capogruppo di “Rinascita per Cinquefrondi” Michele Conia, e il sindaco Cascarano e il vice Scappatura.
Già in apertura di seduta le prime scaramucce in aula a proposito di alcune variazioni di bilancio. Michele Conia nell’annunciare il voto contrario di Rinascita, ha parlato di “variazioni consistenti, abbastanza prevedibili anche un mese fa quando la maggioranza ha approvato il bilancio”. Voto contrario anche da parte di Maurizio Bellocco. Galimi ha optato per l’astensione. Dal vice sindaco Anselmo Scappatura e dall’assessore Macrì è giunta la difesa della politica di programmazione dell’Amministrazione comunale “impegnata a rispondere alle esigenze dei cittadini”. La discussione del punto successivo si è aperto con la relazione dell’assessore Anna Maria Macrì che ha definito l’assestamento di bilancio “il sigillo di qualità” di un’Amministrazione “capace” che, nonostante i debiti ereditati ed i tagli dei trasferimenti statali subiti, “ha prodotto risultati, garantendo servizi di qualità ai cittadini”.
L’opposizione con Conia ha replicato: “al di là della bella relazione filosofica-letteraria, noi viviamo e vediamo una Cinquefrondi diversa”. L’ex assessore Bellocco ha affermato: “Nei cassetti del Comune ho lasciato progetti per centinaia di migliaia di euro. Sono mortificato perché non sono riuscito a risolvere i problemi della gente. Ma qui ancora si gioca con il politichese”. L’assestamento è passato con 10 sì e 4 no. Il gruppo “Rinascita” ha lasciato l’aula. L’ultimo punto ha riguardato una sentenza definitiva con la quale il Comune è stato condannato a pagare 112mila euro per mancato pagamento alla Sorical della fornitura di acqua nel periodo che va dal 1°gennaio 2005 al 30 settembre 2006.
L’assessore Macrì ha precisato: “Accantoniamo le somme per evitare buchi in bilancio. Si tratta di debiti ereditati”. Il sindaco Cascarano ha aggiunto: “questo non è un debito fuori bilancio prodotto da questa Amministrazione. Siamo una maggioranza responsabile. Per inerzia della politica, i ruoli dell’acqua sono fermi al 2010 e questo Comune è arrivato a pagare oltre 400mila euro di acqua all’anno per approvvigionamento idrico. Stiamo lavorando per la realizzazione di un pozzo comunale per rendere finalmente il Comune autonomo”.
** Per gentile concessione del giornalista Attilio Sergio