ROMA – Interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, da parte del sen. Marco Minniti (Partito democratico). Premesso che:
il sistema della viabilità e del trasporto di merci e passeggeri in Calabria sconta un pesantissimo quadro di perduranti ritardi e di inefficienze nei lavori di ammodernamento e sviluppo della rete infrastrutturale regionale;
la Banca d’Italia nel volume “Le Infrastrutture in Italia: dotazione, programmazione, realizzazione” (Banca d’Italia-Eurosistema, aprile 2011, n.7), nel capitolo “Time-is-money: una valutazione alternativa dei divari infrastrutturali in italia basata sui tempi di trasporto, di Demetrio Alampi e Giovanna Messina” evidenzia come tutte le province calabresi, in merito agli Indici di dotazione infrastrutturale basati sui tempi di trasporto stradale per camion, nel 2008 si collocavano agli ultimi posti della graduatoria delle province italiane: nello specifico Vibo Valentia al 75° posto della classifica, Cosenza all’81°, Catanzaro all’83°, Reggio Calabria all’85° e Crotone all’86°. La situazione non varia se si prendono in considerazione gli Indici di dotazione infrastrutturale basati sui tempi di trasporto ferroviari: sempre nel 2008, con riferimento a questi indici, Cosenza si colloca al 72° posto, Vibo Valentia all’80°, Reggio Calabria all’83°, Catanzaro all’86° e Crotone all’87°)
per quanto riguarda i collegamenti ferroviari a lunga percorrenza e intra-regionali, le strategie industriali di Trenitalia hanno condotto alla soppressione di molti treni a lunga percorrenza, ponendo la Calabria in una condizione di vero e proprio isolamento geografico, nel contesto del quale la presenza di una sola corsa delle cd. Frecce (una in direzione nord ed una, di ritorno, in direzione sud) restituisce l’immagine dell’estrema difficoltà nell’assicurare mobilità alle persone ed ai soggetti economici della regione;
in particolare, le scelte di Trenitalia hanno condotto alla soppressione di 21 treni a lunga percorrenza, ed è diventato drammatico l’isolamento ferroviario della Jonica calabrese, i cui cittadini per spostarsi in direzione Centro o Nord Italia sono costretti a raggiungere con altri mezzi (mezzi propri o autobus) le stazioni ferroviarie del versante tirrenico;
i treni a lunga percorrenza ancora in vigore, in partenza dalla Calabria, si fermano quasi tutti a Roma: per proseguire verso le regioni del centro-nord, occorre procedere al cambio di treno con enormi disagi, soprattutto per i viaggiatori anziani. Inoltre, i treni Eurostar e Intercity sono effettuati con materiale ETR 450 e 460, superato e in cattive condizioni, per cui i guasti sono all’ordine del giorno;
anche per quanto riguarda i collegamenti regionali, il parco rotabili sconta a causa della sua obsolescenza, enormi problemi di manutenzione: la soppressione di treni regionali (e anche dei collegamenti per i pendolari!) ha ormai il carattere della quotidianità. L’unico materiale rotabile messo a disposizione della Direzione Regionale Calabria, in tempi relativamente recenti, è costituito da quattro complessi di Ale 582, dismessi da altre regioni che hanno rinnovato il parco rotabili, e da quattro Minuetto di cui due sono sempre rimasti fermi per guasti;
la soppressione dei numerosi collegamenti a lunga percorrenza si aggiunge ad una ridotta qualità dei servizi resi, sia per mancata sostituzione del materiale rotabile (che ha un’età media di 40 anni) che per l’accumulo di ritardi e inefficienze varie di tipo organizzativo, e si collocano in un contesto territoriale rimasto fuori, com’è noto, dai progetti di Alta Velocità e di Alta Capacità e che non ha previsto, tra l’altro, alcuna elettrificazione della linea ferroviaria jonica;
l’infrastruttura ferroviaria calabrese è in uno stato critico ed in pessime condizioni di manutenzione: basti pensare alla condizione del tratto di Favazzina, fra Bagnara e Scilla, dove da circa dieci anni tutti i treni sono costretti a sostenere una velocità massima di 20 km all’ora; inoltre, la tratta jonica da Melito Porto Salvo a Sibari è ancora ferma agli anni ’50, a binario unico, non elettrificata e i treni che vi transitano sono solo i vecchi diesel;
i collegamenti regionali su ferrovia vengono ridotti ad ogni cambio dell’orario dei treni (estivo/invernale) e sostituiti, nonostante i costi energetici più elevati, con pullman sostitutivi, determinando l’intasamento di strade e autostrade regionali e la compromissione della sicurezza stradale;
occorre aggiungere che queste iniziative si vanno ad inserire in un contesto, quello del Mezzogiorno d’Italia, già pesantemente penalizzato dalle politiche generali dei trasporti, che, in particolare, hanno previsto la messa in esercizio dei treni Alta velocità Frecciarossa nelle sole tratte del centro-nord, incrementando ulteriormente lo squilibrio degli standard di servizio con il Sud del Paese;
occorre aggiungere che, a seguito della soppressione dei treni di lunga percorrenza da e per la Calabria da parte di Trenitalia SpA, si sono già manifestate nei mesi scorsi, significative azioni di lotta promosse da rappresentanze sindacali, dal mondo religioso, e da esponenti politici volte ad aprire un confronto in sede nazionale per modificare o correggere tali determinazioni in materia di politiche del trasporto;
le difficoltà con cui si confronta il trasporto ferroviario calabrese si inserisce, peraltro, all’interno di un più generale ritardo e inefficienza dei lavori di ammodernamento e sviluppo della rete infrastrutturale regionale, con particolare riferimento alle opere di adeguamento della Nuova 106 “Jonica”, di particolare interesse soprattutto per la posizione fortemente strategica di cerniera e collegamento fra le regioni Puglia, Basilicata e Calabria (in particolare, ricordiamo i lavori di ammodernamento delle tratte Locri-Gioiosa e Pellaro-Melito Porto Salvo, gli investimenti relativi alla variante dell’abitato di Marina di Gioiosa Jonica e alla tratta Roccella Jonica–Trasversale delle Serre, nonché l’adeguamento della sezione stradale Melito Porto Salvo–S. Ilario, la realizzazione della tangenziale per il collegamento tra l’autostrada SA–RC e la statale 106 Jonica e l’investimento relativo ad un tratto di 5 Km nell’area di Palizzi). Inoltre, la situazione dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria continua a registrare persistenti difficoltà dei cantieri.
Per sapere:
se il Ministro in indirizzo è a conoscenza delle predette scelte di Trenitalia SpA dirette alla soppressione dei treni del servizio universale a lunga percorrenza, con conseguente forte ridimensionamento del trasporto ferroviario passeggeri in Calabria, in particolare di quello relativo alla linea ionica, che rimarrà così definitivamente isolata dal contesto ferroviario nazionale a lunga percorrenza;
quali misure, di carattere ordinario e straordinario, intenda in concreto sollecitare nelle opportune sedi al fine di cancellare o al più correggere tali determinazioni e perseguire una efficace politica del trasporto ferroviario regionale, un asset strategico fondamentale per lo sviluppo economico, turistico e territoriale della Calabria;
quali misure intenda assumere, in relazione al potenziamento della rete ferroviaria, per assicurare: a) l’adeguamento infrastrutturale e tecnologico della linea Battipaglia-Reggio Calabria, attraverso la rettifica di alcune curve della tratta, il potenziamento di ponti e viadotti e la conseguente velocizzazione degli itinerari, allo scopo di ottenere un sensibile abbattimento dei tempi di percorrenza ed un aumento della sicurezza per tutte le categorie di treni; b) la risoluzione del problema delle frane nel tratto di Favazzina, tra Bagnara e Scilla, attraverso l’utilizzazione di sistemi di protezione con l’installazione di reti collegate al blocco della circolazione ferroviaria sulla linea sottostante, causa di forti rallentamenti (i treni percorrono la tratta con la prescrizione di una velocità massima di 20 km/h); c) il raddoppio parziale (da realizzarsi all’infuori dei centri abitati, dove le difficoltà di allargamento della sede ferroviaria sono minori) della linea ferrata ionica Metaponto-Reggio Calabria che costituirebbe un rafforzamento della rete ferroviaria della regione, con utili ripercussioni sia sul traffico regionale dei passeggeri, sia su quello a lunga percorrenza, ma anche per il trasporto delle merci; d) la realizzazione del raddoppio lungo la Trasversale Paola-Cosenza che consentirebbe di velocizzare e rendere più sicura la linea che collega Cosenza con la linea tirrenica e con il nord del Paese; e) il ripristino del collegamento tra la stazione di Reggio Calabria Mare e Reggio Lido (inspiegabilmente smantellato dopo il completamento della Stazione di Reggio Porto), per assicurare i collegamenti tra la Sicilia e l’Aeroporto dello Stretto;
più in generale, si chiede al Ministro in indirizzo di conoscere quali politiche nazionali di sistema e quali iniziative concrete intenda adottare al fine di operare una puntuale ricognizione sullo stato dei lavori di ammodernamento e adeguamento delle infrastrutture e, in particolare, della rete ferroviaria in Calabria.