CITTANOVA – Chiude il Cittanova Tradizionandu Etnofest, ed è tempo di riflessioni. Alla sesta edizione, il festival organizzato dall’associazione “Lato2”, è riuscito nel difficile compito di consacrarsi come contenitore culturale valido, palinsesto musicale di alto livello, e fatto sociale di straordinaria rilevanza. Tre giorni di attività intense collegate tutte dalla coerenza tematica di fondo: la contaminazione della tradizione e, allo stesso tempo, la riscoperta delle radici popolari calabresi. Un gioco di influenze e richiami, che a questo punto non può più passare inosservato.
Il Tradizionandu ha tracciato una linea di demarcazione netta. Si è differenziato, ora è necessario guardare al futuro con fiducia e convinzione. La musica al centro – Le ritmiche popolari dei Phaleg, le sonorità dell’Africa più profonda di Baba Sissoko, i richiami pop e jazz degli Etnosound, la poesia del maestro Eugenio Bennato. E poi il rock calabro di Fabio Macagnino e il combat folk emiliano dei Modena City Ramblers. Un percorso di note e parole che, a conti fatti, restituisce una trama articolata di sensazioni e rimandi musicali. Un mosaico di contaminazioni culturali ed emotive. Su queste basi è stata costruita una fetta di successo del Tradizionandu.
L’altra faccia del festival – Ma la kermesse del 16, 17 e 18 agosto scorsi è stato anche altro. Un fatto sociale di rilevanza straordinaria. Oltre 70 ragazzi di Cittanova hanno lavorato sodo alla riuscita dell’evento. Il loro impegno è stato volontario e gratuito, e guidato dal comune obiettivo di dare risposte positive al loro paese. La comunità straniera di Cittanova è stata coinvolta nel progetto, così come i cittadini stranieri presenti nella Piana di Gioia Tauro. La fotografia scattata nei giorni scorsi ha fatto emergere una rete di interessi sani, amicizie e nuove vedute su un mondo globale che vuole darsi la mano.
Lo ha ricordato Baba Sissoko a margine del suo concerto. «Cittanova è un bel racconto – ha affermato il musicista malese -. Un luogo dove le energie positive e i valori della terra e della famiglia si fondono per dare forza al dialogo tra popoli». Un investimento sul futuro – «Il successo del Cittanova Tradizionandu Etnofest – ha analizzato il sindaco di Cittanova, Alessandro Cannatà – ci dice chiaramente che il nostro è un paese maturo. In campo culturale, così come in campo sociale, la nostra comunità si dimostra capace di grandi slanci che questa Amministrazione comunale coltiva e sostiene con convinzione e concretezza.
Il Tradizionandu è nato con la nostra prima amministrazione. Siamo cresciuti insieme tra le difficoltà della fase storica. Oggi raccontiamo un evento tra i più grandi e influenti dell’estate calabrese. Quest’anno – ha sottolineato – abbiamo investito molto. Abbiamo investito su un progetto, su un paese, sulla sua comunità, e sulle sue forze positive. Credo che il Tradizionandu vada rafforzato come manifestazione e come progetto culturale. Il successo di quest’anno ci rassicura sulla strada che l’associazione Lato2, insieme all’Amministrazione comunale, sta percorrendo. Ora iniziamo a lavorare per il prossimo anno. Il Tradizionandu è lo specchio in cui Cittanova può guardarsi e vedersi più bella, avanti così quindi».