• Cinquefrondi. Comunità montana morosa, tagliata la luce alla sede. Galimi (Pd): “Ennesima tegola sulla testa dell’Ente”
    30/10/2012 | Michele Galimi, segretario Pd Cinquefrondi | Comunicato

    CINQUEFRONDI – Una ennesima tegola è caduta sulla testa della Comunità Montana del versante tirrenico settentrionale di Cinquefrondi. Stamattina, infatti, all’ora di apertuta degli uffici, i dipendenti hanno trovato interrotta la fornitura di energia elettrica. Questo produrrà la paralisi totale, ad un Ente che già versava in condizione di “coma”. Quello che stupisce sono gli atteggiamenti di assoluto disinteresse da parte degli organi preposti, rispetto a questa lunga agonia che mortifica i dipendenti e le stesse popolazioni. Non si riesce ad intervenire per dare soluzioni pratiche ad una realtà che pure, nel passato, si era contraddistinta per l’erogazione di servizi che hanno facilitato la vita delle popolazioni interessate. Tantissimi sono stati progetti e le opere che si sono concretizzate nei nostri paesi, grazie all’azione ed all’opera della Comunità Montana.

     

    E proprio in questi periodi, caratterizzati da ristrettezze economiche e dall’impossibilità per i singoli comuni di continuare a garantire ai cittadini servizi in forma singola, non si riesce ad innescare meccanismi e volontà che guardino ad una unione di comuni che possa fare da cabina di regia per le esigenze della gente di questi territori montani. La politica dei servizi associati è senza dubbio,la sfida del futuro, perdere questa occasione significa avallare questa tendenza allo spopolamento che sta già interessando tutti i nostri comuni interni, con i disagi che, purtroppo,sono sotto gli occhi di ognuno di noi. La regione Calabria appare incapace a dare risposte organiche in merito alla funzione che le Comunità Montane dovrebbero svolgere sul territorio, e continua negli atteggiamenti di rinvio di “pilatesca” memoria. Anche nella mia qualità di consigliere di questo consesso, faccio un accorato e fraterno appello ai sindaci interessati,perchè corrano al più presto al capezzale di questo ammalato per trovare il farmaco necessario a rinnovare il ruolo e la vitalità di un tempo. Spetta ai primi cittadini scongiurare la morte di questa, che poi è una vera unione di comuni, necessaria ed indispensabile per attuare delle politiche di servizi associati che servono, enormemente, alle nostre comunità.