CINQUEFRONDI – Le origini della mia famiglia, nonni pastori e contadini, hanno sempre animato il mio spirito libero. L’occasione di partecipare ad una transumanza, ripercorrendo a piedi, insieme ai miei amici del C.A.I. sezione Aspromonte di Reggio Calabria, antichi tratturi, con al seguito mandrie e mandriani a cavallo, ha maggiormente risvegliato in me istinti primordiali… un ritorno alle origini appunto. Tre giorni di “transito al di là”, alla ricerca di pascoli verdi per il bestiame, vacche podoliche, e per noi, alla conquista della parte più vergine e affascinante del Parco Nazionale della Sila. L’itinerario ha toccato fantastici scenari tra boschi di castagneti e querceti, la campagna di Ubriatico, Verzino, Silvana Mansio fino al lago Arvo. Il connubio fauna-flora è stato scandito dai suoni dei campanacci della mandria e dai richiami dei loro pastori rendendo tutto il cammino molto avvincente e non privo di sensazioni nuove. Durante il giorno ognuno di noi si è cimentato in questa antica usanza, aggregandosi alla mandria e facendo loro da guida; la sera, invece, la sistemazione dei bivacchi si tramutava in festa, adagiando le tende attorno al fuoco in compagnia di un buon bicchiere di vino. Con la nostalgia di quel senso di libertà ringrazio l’organizzatore Valerio, i coordinatori del Cai e tutti coloro che con il loro spirito di adattamento hanno reso possibile questa avventura.