REGGIO CALABRIA – L’appello che la Fp Cgil Medici della Provincia di Reggio Calabria, intende rivolgere a tutti i rappresentanti dei Sindacati Medici, è finalizzato a capire se qualcuno ha sentito la necessità di esprimere il proprio parere su tutto quello che succede e, quello che non succede, all’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria. Vogliamo dire che, oltre alle pericolose azioni poste in essere nella nostra sanità provinciale – vedi in primis l’esternalizzazione dell’Adi – tutte le promesse fatte per risolvere i problemi pregressi, attraverso la commissione paritetica e l’apertura del tavolo delle trattative per i problemi contrattuali attuali, sono svanite nel nulla.
Come Fp Cgil Medici, abbiamo già chiesto una convocazione per i fondi 2013 sperando, ma non più di tanto, di stimolare una ripresa delle relazioni sindacali. Tuttavia, non può e non deve essere la sola Cgil a sollevare i problemi dei Dirigenti Medici dell’Asp ma, bisogna fare fronte comune per riaprire il tavolo delle trattative e spaccarlo con la forza dei nostri diritti. Ciò deve avvenire in tempi rapidi, anche a costo di azioni eclatanti come l’occupazione della sede o un sit-in di protesta o qualsiasi altra forma da decidere assieme.
Una cosa è certa, di fronte a tale immobilismo della Direzione Generale non possiamo più restare fermi, non possiamo più sopportare in silenzio che i pochi amici vengano accontentati (basti vedere tutti i progetti e quanti soldi finiscono nelle tasche dei pochi intimi), mentre la maggioranza dei lavoratori, quelli veri, si vedono negati i diritti e s’infuriano alla vista dei favori galoppanti. Chi insegue messianici fini, non si sente mai responsabile, perchè non si cura dei mali contingenti e lascia che degenerino sotto i colpi della cattiva politica e del clientelismo di cui loro stessi traggono beneficio (fallito o troppo ricco –sic!). Siamo ben consci che il potere vede di cattivo occhio le relazioni sindacali e rifiuta la condivisione delle scelte strategiche sulla base di regole. Questo perché le regole fanno paura, poiché una volta sottoscritte devono essere rispettate e chiudono inesorabilmente l’ombrello di protezione per gli amici illuminano i diritti e sciolgono come neve al sole i favori.
E’ tempo che questa logica finisca e per questo chiediamo a tutti i colleghi rappresentanti di sigle sindacali di ritornare all’essenza del sindacalismo riunendo tutte le forze possibili per far si che si ripristini il dialogo con l’Azienda a beneficio non solo dei lavoratori ma sopratutto dell’utenza e della legalità. Comprendiamo bene lo stato di rassegnazione personale in cui alcuni colleghi sono caduti ma, le lotte bisogna farle e si possono vincere solo trasformando la rabbia quotidiana in speranza e partecipazione per i nostri diritti e quelli dell’ammalato.