Polistena – Una impresa esaltante dal sapore epico per rinsaldare le due coste della Calabria ma anche per provare a «vincere una sfida contro sé stessi».
E’ il risultato della lunga traversata che ha unito idealmente le sponde joniche alle tirreniche dopo una “scarpinata” di 15 ore e ben 58 km percorsi senza soluzione di continuità, tra sterrato ed asfalto, partendo da Soverato, perla turistica della costa catanzarese, fino a raggiungere un’altra perla adagiata sul tirreno, Pizzo Calabro, da una pattuglia di cinque trekkers con alla guida il camminatore esperto polistenese Claudio Colella.
«Lo scorso 31 maggio, con un gruppo di amici abbiamo fatto il coast to coast in due giorni ma in testa mi era balenata l’idea che si potesse fare anche in una giornata» ha spiegato il 62enne Colella, non nuovo a questo tipo di imprese avendo compiuto, nel 2017, il “Caminho Português” percorrendo in solitaria 634 km da Lisbona a Santiago di Compostela in soli 21 giorni.
Ed allora, detto, fatto. La prova del nove viene fissata per il primo agosto e alla “folle idea” oltre al reggino Colella si aggregano il crotonese Ernesto Guercio ed i catanzaresi Marco Paonessa, Giulio Fadda e Giuseppe Falcone. Dopo aver studiato il tracciato da seguire – differente, almeno nella parte iniziale allo storico percorso segnato dall’associazione Kalabria Trekking che ormai da anni organizza la traversata – la partenza viene necessariamente stabilita alle prime luci dell’alba di un afoso sabato prim’agostano da Soverato Superiore per cercare di macinare chilometri ed attutire gli imprevisti.
La prima tappa tocca le vecchie stazioni FdC di Pietà/Petrizzi.Gagliato, quindi, San Vito sullo Jonio in direzione lago Acero raggiunto attorno dopo circa 6 ore di cammino. Poi risalita verso monte Acido e monte Coppari passando per Monterosso verso l’Angitola dove tre dei partecipanti si arrendono al caldo pesante gettando la spugna. Colella e Guercio decidono di tentare l’impresa sfidando il termometro e un bel pezzo di percorso restante. Muniti di esperienza e delle opportune protezioni tecniche con un monitoraggio regolare dei parametri fisiologici e grazie ad una idratazione continua, con un passo costante e deciso i due “superstiti” raggiungono la meta prefissata attorno alle 20 facendo il loro ingresso nella città di Murat attorno alle 20, ricevendo come premio un’appagante bagno ristoratore nelle splendide acque pizzitane.
1 commento
Salvatore
7 agosto 2020 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Devo fare vivissimi complimenti ai due campioni Ernesto, e Claudio, ma anche agli altri che hanno partecipato è da pochi fare queste imprese buon riposo e complimenti ancora