ROSARNO – Premesso che la priorità in questo momento è quella di togliere i rifiuti dalle strade delle città, combattere l’emergenza ma non solo, è necessario che finalmente dopo anni di emergenza si attivi un piano serio e fattibile su come governare l’intero ciclo dei rifiuti in modo diverso da come fatto fino ad ora (a prescindere se al governo della Regione, malgrado i tre lustri di commissariamento, ci sia stato un governo di destra o di sinistra), i fatti dicono che non si è saputo programmare e pertanto i risultati sono sotto gli occhi il naso e la bocca di tutti. Sul fatto che solo il fos scartato dall’inceneritore vada nella discarica di Melicuccà non si discute nemmeno, così come è scontato che l’apertura della discarica deve avvenire con tutti i crismi della legalità e della certezza che non si inneschi l’ennesima bomba ecologica nel nostro territorio, visto che ne abbiamo già tante.
Alla Regione Calabria, e al governo nazionale, ricordiamo che di questo territorio si sta facendo uno scempio, non è mai partito un serio piano di bonifica, la Piana intera sta diventando una grande discarica a causa della eterna emergenza rifiuti e, sottolineo, a prescindere dal colore politico di chi negli anni ha governato. Oggi gli amministratori locali, appunto perché non responsabili di quanto sta accadendo, devono cogliere il momento per chiedere in modo netto e chiaro alla Regione e anche alla Provincia le proposte e gli strumenti che si intendono utilizzare per uscire non solo dall’emergenza ma per cominciare a capire cosa fare riguardo ai rifiuti ma soprattutto a capire quale è la reale sostenibilità ambientale della Piana. Non si può pensare di risolvere il problema affidandosi alle discariche: non bisogna fare allarmismo, ma dobbiamo chiedere prima una reale bonifica degli stessi siti prima di pensare a riempirli, solo per emergenza, del medesimo materiale inquinante di cui sono già pieni. Come amministratori si deve pretendere che sia tutelata la salute dei cittadini che abitano il territorio.
La politica deve impegnarsi ad assumersi le responsabilità che le competono: basta commissariamenti su temi come l’ambiente, da anni si sono visti solo interventi, dettati dall’emergenza, strutturali parziali senza una consequenzialità di filiera. E’ ora di tornare alla normalità ad una gestione ordinaria se mai c’è stata. E’ ora di un vero piano dei rifiuti, con impianti di trattamento che accolgano la frazione organica recuperata dalla raccolta differenziata che oggi per mancanza di impianti finisce in discarica, quindi promuovere in tutti i modi la raccolta differenziata oggi al 12%. Cambiare , anche stile di vita, educare tutti ad un sistema diverso, educazione ambientale, controllare la qualità dei rifiuti questo potrebbe diventare anche occasione per sviluppo occupazionale, come si dice fare dei rifiuti una opportunità e non solo un problema.