REGGIO CALABRIA – L’Asp di Reggio Calabria, da circa un anno, ha deciso di attrezzarsi telematicamente e garantire la visione e la stampa delle buste paga dei propri dipendenti in tempo reale. Iniziativa encomiabile che porta risparmi nelle casse aziendali e facilita la comunicazione diretta con i lavoratori. Peccato però che a distanza dal mese di molti mesi il sito dedicato continua ad essere “in allestimento” ed ancora devono essere stabiliti i criteri di accesso (utente e password), necessari per entrare nel sistema e fruire del servizio. Dalla mensilità di febbraio 2013 i lavoratori non ricevono la busta paga.
Questo eccessivo ritardo ha determinato gravissimi disagi ai lavoratori: quelli che devono accedere a un prestito non possono esibire le ultime buste paga e la procedura si blocca; lo stipendio mensile accreditato subisce variazioni e non si ha la possibilità di capirne le ragioni; si effettuano trattenute sindacali improprie ed i lavoratori si ritrovano a dover pagare un sindacato al quale non hanno rilasciato alcuna delega e poi lo stipendio di giugno doveva comprendere una somma di circa € 3.000 ma l’importo netto comprende solo € 1.600. In questo scenario ritroviamo qualche lavoratore “privilegiato” che riesce puntualmente a farsi stampare la busta paga a discapito di coloro che ne hanno necessità estrema e continuano a fare la questua di un diritto negato senza ricevere risposte esaustive. Tutto questo non è affatto normale e non rientra nelle prerogative aziendali bensì ricade in violazioni di norme e regolamenti che non consentono alcuna deroga (basta citare l’obbligatorietà sancita dalla legge 05 gennaio 1953 n. 4). In buona sostanza da un fatto di ordinaria amministrazione si passa al favore personale e, quando viene negato si rischia la degenerazione e scoppiano violente discussioni tra dipendenti.
Ma questi esempi riguardano gli ultimi e forse non tutti si sono accorti che anche il dipendente pubblico è rientrato in questa categoria. Pertanto, il Sulpi, nell’auspicare che la direzione generale dell’Asp si ravveda e mette la parola fine a questa antipatica e dannosa vicenda, ottemperando agli obblighi assegnati al datore di lavoro dalla legge 05 gennaio 1953 n. 4, rendendo così disponibili tutte le buste paga delle pregresse retribuzioni e, quindi garantire un sacrosanto diritto di tutti i lavoratori.