GIOIA TAURO – Fare politica senza risolvere problemi diventa mera propaganda di illusioni. È questo però quello che, a nostro avviso, fin qui hanno fatto il Governatore Scopelliti e l’assessore Pugliano in materia di ambiente, sul ciclo integrato delle acque e sulla depurazione. Una serie infinita di annunci dell’assessore Pugliano e del Governatore Scopelliti su fondi per l’emergenza, un’emergenza ormai cronica, sul problema delle reti fognarie e di un sistema di depurazione che non è mai veramente partito in Calabria, per poi trovare il modo formale per addossare e ribaltare tutti i problemi ai comuni sovvertendo ogni logica di sistema integrato, di economie di scala e di razionalizzazione delle attività della depurazione nella nostra provincia.
Una confusione totale che ha messo molti piccoli comuni in grosse difficoltà economico finanziarie e legali, depuratori consortili abbandonati, amministrazioni locali che non hanno le capacità gestionali di responsabilità e di conduzione degli impianti e tutto questo ribaltamento di problemi da parte della regione Calabria in attesa di una riorganizzazione di una ATO unica regionale che viene da più di un anno annunciata e tarda ad arrivare. Da qualche anno si istituisce e si fa “pubblicità” di un numero verde che si può chiamare per effettuare delle segnalazioni, un elicottero per tenere sotto controllo il mare e le coste calabresi ecc. ecc.. Si ha quasi la sensazione che il pericolo del mare sporco, per utilizzare un termine politicamente corretto per definire quello che si vede, sia un problema che si acuisce o si manifesta soltanto nel periodo estivo.
Nella nostra provincia le conseguenze del ribaltamento di responsabilità dalla regione verso i comuni in materia di depurazione hanno avuto ed avranno contraccolpi sempre più drammatici sulla qualità del servizio, sull’ambiente e sui livelli occupazionali. Chiediamo al Governatore Scopelliti di farsi carico formalmente e concretamente del servizio di depurazione sulla nostra provincia e di non lasciare allo sbando i comuni con annunci e “pubblicità” su trasferimenti di fondi che la burocrazia regionale sicuramente non erogherà con la sollecitudine necessaria ad interventi che non possono attendere o rimanere sempre in attesa, rispetto ad un servizio