REGGIO CALABRIA – “Ritengo non solo altamente lesivo della mia dignità personale, ma anche profondamente offensivo nei confronti di un impegno politico apertamente indirizzato al contrasto della violenza mafiosa quanto dichiarato da un collaboratore di giustizia nel corso del processo “Testamento” e oggi riportato dagli organi di stampa”. Lo dichiara il consigliere regionale Nino De Gaetano, replicando alle affermazioni del pentito Roberto Moio. “Sono stato incredibilmente chiamato in causa per interposta persona e per via indiretta, da un collaboratore di giustizia che non ho mai conosciuto e in riferimento ad una famiglia, quella dei Tegano, con la quale non ho mai avuto nessun genere di contatto: lo ritengo – afferma De Gaetano – un attacco inaccettabile e infamante, frutto di una qualche regia occulta rivolta a screditare la mia persona e il mio impegno sociale. Per questi motivi ho già dato mandato ai miei legali di verificare la sussistenza di elementi per attivare ogni e più appropriata azione legale a tutela della mia onorabilità”.