• Dieta Mediterranea, è ancora polemica tra la Fondazione Paolo di Tarso e il consigliere regionale Grillo
    La replica della Fondazione dopo una risposta dell'esponente politico
    17/07/2013 | Fondazione Paolo di Tarso, Roma | Comunicato

    ROMA – Siamo molto colpiti dalla risposta del consigliere regionale Grillo che, evidentemente per sedurre i cittadini con fare da politico, vorrebbe farci passare per ignoranti, superficiali, disonesti e maleinformati, quali non siamo. In attesa delle sue scuse ufficiali che non deve solo a noi ma a tutta la Calabria che si ritiene libera di costruire onestamente il proprio futuro economico e culturale, è opportuno farle notare che nella nostra lettera abbiamo avuto sempre parole di rispetto e riguardo per l’Istituzione regionale che ella, nel nostro caso, rappresenta. Da cittadini italiani le abbiamo fatto notare che la sua proposta di Legge non è corretta sia dal profilo etico che storico-antropologico che del diritto. Ma, attenzione, dal confronto della nostra lettera e della sua risposta farneticante, si evince chiaro che difendere l’economia della regione, di tutta la regione, e della libertà delle Pmi a produrre ricchezza e benessere in tavola, non è lei che pensa solo all’interesse del territorio di Nicotera, ma chi le ha fatto notare il suo fatale errore che colpisce ingiustamente l’orizzontalità che l’economia deve necessariamente avere nel settore agroalimentare, dunque della Dieta Mediterranea, perché tutta la regione Calabria, così come lo sono già altre del Sud da noi citate nella lettera, sia terreno fertile per la coltivazione di cibo salutare della Dieta Mediterranea. Lei – chiariamo per scongiurare qualsiasi altra distorsione culturale – può definire la bella città di Nicotera come meglio desidera e necessita ma, ovviamente, senza ledere il diritto di molti altri, di altri territori della regione, a esercitare liberamente i propri diritti a dare vita a nuove economia nel settore della Dieta Mediterranea.

     

    Allo stesso modo, da consigliere regionale, non deve offendere la dignità di chi lavora onestamente e si rivolge con rispetto alle istituzioni. La Regione Calabria non è sua ma la casa di tutti i cittadini calabresi. Ciò, per i motivi che le abbiamo esposto e che sosterremo sempre meglio e con maggiore dettaglio nelle sedi competenti, se sarà il caso. Riteniamo che una costituenda Fondazione “in house” alla Regione Calabria, così com’è stata concepita, sia il compimento di una serie di gravissime infrazioni. Lei ha citato nella sua lettera che desidera fare come in Puglia. Bene: allora legga bene cosa è stato fatto in Puglia. Ecco il link: http://www.fondazionedietamediterranea.it/index.php/cms/it/home. Basta leggere per capire che lei o chi attraverso di lei intende fare altro. Ma un risultato lo abbiamo già ottenuto con la sua risposta: l’estensore della lettera della Fondazione “Paolo di Tarso” desiderava che lei prendesse atto, conoscenza, di quanto segnalato. Allo stesso modo desiderava ne prendessero atto il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e il signor presidente del Consiglio Francesco Talarico, massime cariche istituzionali della Regione Calabria. Ciò perché un domani, non si sa mai, “il toro non chiami cornuto l’asino”.

     

    Lei, nel comunicato di risposta alla nostra “lettera aperta”, sostiene di avere visitato il nostro sito www.paoloditarso.it e mette in dubbio la nostra competenza poiché ci occupiamo “anche” di altro. E’ vero, siamo una Fondazione riconosciuta dal governo italiano che con la stessa alta competenza con la quale si occupa di Dieta Mediterranea, si occupa del patrimonio culturale italiano, di gestione della conoscenza, di attività di pace e tutela dei diritti umani e, in quest’ultima direzione, del diritto dell’umanità ad una sana alimentazione. Di tutta l’umanità, a partire dalle 5 terre del Sud. Poiché lei – cosa molto grave – ci definisce intellettualmente disonesti, mi costringe, per tutelare l’immagine, il prestigio e l’onore della Fondazione “Paolo di Tarso” a dirle che se la “Paolo di Tarso” è nota, lo è in modo particolare per la sua “onestà intellettuale” di cui, dell’affermazione dell’onestà e della verità, nonché dei diritti dell’uomo, ne ha fatto una vera e propria mission per la quale, evidentemente, ha meritato anche di recente l’attenzione del Capo dello Stato i cui Uffici, come noto, prima di concedere l’adesione del Presidente della Repubblica ai progetti che la richiedono, valutano proprio questo aspetto che lei, incredibile a credersi, mette in discussione.

     

    Dunque è anche una grave manchevolezza nei confronti degli uffici del Capo dello Stato. Sempre per difendere l’onore della Fondazione e dei tantissimi Calabresi abituati a combattere per avere ciò che a loro spetta di diritto, e cioè una società aperta ai giovani, alle idee, senza gratuite diffamazioni o, peggio, calunnie, mio malgrado, debbo farle presente che se tra di noi c’è qualcuno che proprio non dovrebbe parlare di Dieta Mediterranea ed economia agroalimentare è proprio lei che nel suo profilo pubblicato sul sito ufficiale del Consiglio Regionale della Calabria comunica di essere in possesso del titolo di studi di Geometra e tra le sue passioni dice di essere “Appassionato di calcio, pesca subacquea, arte venatoria. Ama la musica e la lettura; predilige i saggi di filosofia greca”. Non mi pare vi siano nè tra le sue competenze, nè tra le sue passioni, elementi tali da indurla a discutere una legge sulla Dieta Mediterranea. Prova ne è il fatto che lei, nella sua lettera di risposta, confonde anche lo stimato prof. Antonino De Lorenzo con il luminare prof. Fausto Cantarelli: il primo, è opportuno rammentarle è direttore della Scuola di specializzazione in Scienza degli alimenti, Università di Roma Tor Vergata (dunque ci può dire se la Dieta Mediterranea fa bene all’organismo); il secondo, che tra l’altro ha rappresentato la Regione Calabria – che non lo ha chiesto ad altri – all’Exop mondiale di Shanghai è illuminato professore di Economia agroalimentare dell’Università di Parma (dunque ci può dire se la Dieta Mediterranea si può trasformare in economia per i produttori agricoli della Calabria).

     

    Per sua conoscenza è opportuno citare poche righe del curriculum vitae del prof. Fausto Cantarelli di cui la Fondazione “Paolo di Tarso” si avvale per formulare le sue teorie che non l’aggradano. Il prof. Fausto Cantarelli è medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accademico dell’Académie d’Agriculture de France, fondatore e primo presidente della Società Italiana Agro-Alimentare, fondatore e direttore della Rivista scientifica di economia agro-alimentare, fondatore e presidente dell’Accademia alimentare italiana. Per concludere, è disdicevole che un consigliere regionale della Calabria offenda una Fondazione come la “Paolo di Tarso” tra le poche che – gratuitamente – hanno sposato la causa del futuro dei giovani della Calabria. Non le sarà sfuggita la nostra attività su Rosarno, ad esempio. La invito, dunque, a rivolgere le sue scuse al personale della Fondazione composto da accademici, esperti nel settore della gestione della conoscenza, del giornalismo, dell’analisi, dei beni culturali, delle attività di pace. Tutti laureati e non solo. Ci scusiamo inoltre se preferiamo una forma di comunicazione aperta, quella della diffusione alle agenzie stampa ma più volte, anche di recente, abbiamo scritto alla Regione Calabria senza mai ricevere una sola risposta. Cosa incresciosa alla luce del fatto che se anche un bambino scrive al Papa o al Presidente della Repubblica, in ogni caso riceve una risposta. Il fatto che lei non conosca, infine, cosa accade in Calabria con l’adesione del Presidente della Repubblica, proprio nel settore della Dieta Mediterranea, della diffusione di politiche per le nuove economie e del lavoro dei giovani, è un problema serio!