CALABRIA – Sulla materia dell’assistenza ai diversamente abili nelle scuole si registra in questi giorni uno scambio di comunicati stampa. Da una parte la regione che, approfittando del caso specifico segnalato per uno studente di Locri, attraverso l’assessore al ramo, chiama a riunione i rappresentanti delle province per fare chiarezza sulle norme e sulle competenze. La situazione di incertezza normativa sarebbe dovuta, come si legge nel comunicato dell’assessore Roccisano, dal susseguirsi di provvedimenti che, in ultimo, avrebbero riportato le competenze alla regione.
A fronte del comunicato diramato dalla sede della regione Calabria, a stretto giro è arrivata la risposta dell’Associazione Difesa Diversamente Abili (ADDA) che, in un comunicato fattoci pervenire ha respinto al mittente l’ipotesi di incertezza normativa ribadendo. norme e sentenze alla mano, la chiarezza su attribuzioni e compiti delle istituzioni. Comuni e Province, per le rispettive competenze, devono provvedere, così l’Adda nel comunicato, agli adempimenti amministrativi e finanziari relativi alla nomina degli assistenti educativi indipendentemente dalla tempistica di attuazione della legge regionale sul diritto allo studio e per l’intera durata dell’anno scolastico.
Di seguito pubblichiamo integralmente quanto estratto dal sito istituzionale della Regione Calabria ed il comunicato pervenuto dall’ADDA.
Dal sito della Regione Calabria:
L’Assessore regionale all’Istruzione Federica Roccisano, a seguito delle continue richieste pervenute all’assessorato ed all’Ufficio del Garante per l’Infanzia di un intervento a sostegno dei diritti dei minori affetti da disabilità, ha convocato per venerdì prossimo, un tavolo interistituzionale per discutere dell’integrazione scolastica degli studenti disabili. “Tra i tanti casi denunciati – ha detto l’Assessore Roccisano – vi è quello di un minore, iscritto al primo anno del liceo artistico di Locri che, a causa della carenza dei sostegni strumentali e di personale dedicato, previsti dalla normativa vigente, non ha ancora iniziato a frequentare le lezioni, nonostante il fatto che i suoi familiari avessero, con congruo anticipo, provveduto ad effettuare gli adempimenti previsti. Forse ritardi o mancati adempimenti, da parte degli enti provinciali, nel rispetto della L.R. 27/85 in materia di integrazione scolastica degli alunni disabili che frequentano gli istituti superiori di secondo grado, purtroppo possono generare disservizi a danni di tutti quei minori in condizioni di disabilità che si vedono ancora oggi vietato il diritto allo studio. Tuttavia, siamo consapevoli che la recente delibera della Giunta regionale n. 369/15, che riassorbe le funzioni di cui alla L.R. n 34/2002, che comprende anche l’istruzione, possa aver generato incertezza tra gli enti della Pubblica amministrazione in merito a competenze e funzioni. Perciò, assieme al Garante dell’Infanzia Marilina Intrieri, abbiamo ritenuto necessario porre in essere urgenti atti di tutela del diritto allo studio dei minori disabili e, soprattutto, provvedere a sciogliere il nodo dell’attribuzione di compiti e funzioni in materia. Venerdì prossimo, quindi alla riunione alla quale parteciperanno anche le cinque Provincie parleremo di attribuzione di compiti e funzioni tra Enti, per far cessare le violazioni dei diritti minorili in atto per il piccolo minore di Locri e per tutti gli altri minori investiti dalla stessa problematica. Chiederemo ai rappresentanti delle Province di riportare le copie delle schede di rilevamento del bisogno degli studenti con disabilità relative all’anno scolastico 2015-2016, al fine di avere piena contezza del fenomeno e delle misure da mettere in campo per tutelare i diritti dei minori”.
Il comunicato dell’ADDA:
L’associazione ADDA, a seguito della notizia della convocazione per venerdì 23 ottobre, da parte dell’Assessore Roccisano, dei presidenti delle province calabresi finalizzata a fare chiarezza sulla questione degli assistenti educativi agli alunni con disabilità, nota con disappunto che, ancora una volta, si danno interpretazioni capziose e fuorvianti di una normativa estremamente chiara. Nelle norme è infatti esplicitato in modo inequivocabile, tra l’altro, che gli oneri amministrativi e finanziari relativi alla nomina degli assistenti educativi sono in capo ai Comuni(per la scuola primaria di 1° e 2°grado), che debbono provvedervi indipendentemente dalla tempistica di attuazione della legge regionale sul diritto allo studio e per l’intera durata dell’anno scolastico.Mentre le Provincie o Città Metropolitane per gli Istituti Superiori. Così come è esplicitata la distinzione tra la figura dell’assistente educativo e quella dell’assistente alla persona, nei casi certificati nei quali quest’ultima è richiesta. Siccome “in claris non est interpretatio”, qualsiasi dubbio interpretativo al riguardo non può considerarsi altro che pretestuoso e strumentale alla non ottemperanza ad un preciso obbligo di legge, chiaramente desumibile dalle norme e perciò assolutamente ineludibile. La medesima confusione viene profusa a piene mani sulla questione del fabbisogno delle figure specializzate. Al riguardo appare evidente come la cosa più opportuna sia di attingere ai dati in possesso dell’Ufficio Scolastico Regionale, desunti dalle relazioni delle unità multidisciplinari.Per opportuna facilitazione riportiamo alcune norme di legge e circolari esplicative: -Art.13 comma 3 legge 104/92-Circolare 3399 del 30/11/2001 Miur-Linee Guida 2009 Miur-DPCM 23.02.2006 n°185-Oltre a svariate sentenze del Consiglio di Stato e TAR ultima la n°3441 del TAR Sicilia-Legge 328/2000. Segnaliamo ,inoltre che, a giorni verrà posta la problematica a livello nazionale con Interpellanza parlamentare di diversi Senatori con prima firmataria la Sen Laura Bignami. Auspichiamo una rapida assunzione delle decisioni, facendoci portavoce del disagio degli alunni disabili e delle loro famiglie per il disservizio posto in essere. Vito Crea-Presidente Domenico Distilo V.Presidente