PALMI – Domenica 10 marzo in Piazza Perimo Maggio, dalle ore 11:00 il gruppo ManiTese di Palmi raccoglie le firme per la presentazione al Consiglio Regionale della Calabria del progetto di legge di iniziativa popolare redatto dal Circolo “Arcuri”. Si scrive acqua si legge democrazia, campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua. Tra gli elementi essenziali dell’Universo l’acqua riveste probabilmente il ruolo più importante. Da essa dipende la vita stessa degli organismi viventi, e la mancanza d’acqua rappresenta il pericolo maggiore che minaccia la vita e il benessere di miliardi di esseri umani nel mondo. La disponibilità di acqua e il suo utilizzo responsabile sono tra le questioni all’ordine del giorno nell’agenda politica degli organismi internazionali, impegnati ad affrontare la sconfortante previsione che vede per il 2020 l’impossibilità per circa metà della popolazione mondiale di accedere all’acqua potabile. Purtroppo la tendenza alla privatizzazione della gestione dei servizi idrici, che ha reso l’acqua uno degli affari più appetibili di questo inizio di secolo, contribuisce ad incrementare la disuguaglianza nell’accesso all’acqua e ad aggravarne la scarsità.
Negli ultimi anni nella nostra regione, come nel resto d’Italia, si è diffusa la consapevolezza sociale dei rischi connessi alla mercificazione di un bene vitale come l’acqua, e dimostrazione ne è la vittoria dei Sì ai referendum del giugno 2011: 780mila calabresi, oltre la metà degli aventi diritto al voto, si sono espressi chiaramente contro la privatizzazione del servizio idrico, sostenendo i quesiti referendari promossi dal Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”. Occorre dare seguito a questa manifesta volontà dei calabresi, fissando delle regole per garantire che il diritto a una risorsa così essenziale, e il suo prezzo, non sia subordinato al gioco della domanda e dell’offerta. E bisogna farlo in una regione ricca di risorse idriche, ma storicamente attanagliata da gravi problematiche legate alla distribuzione e all’approvvigionamento idrico, acuite ancor di più dalle pessime esperienze fatte con le gestioni di tipo privatistico. Il presente disegno di legge, che consta di 18 articoli, è destinato a realizzare un modello gestionale volto al perseguimento degli interessi collettivi e, al contempo, a ottimizzare le risorse finanziarie disponibili.