CINQUEFRONDI – Sono oramai passati dodici giorni da quando l’archeologo Cuteri, gli studenti ed i professionisti volontari, hanno messo piede in contrada Mafalda di Cinquefrondi dove è in corso una campagna di scavi per riportare alla luce una Domus romana risalente al II-III secolo dopo Cristo. I lavori proseguiranno, lo ricordiamo, fino al 2 dicembre prossimo.
Ma è già tempo di fare i primi bilanci dell’ intervento. Bilanci di avanzamento degli scavi e quindi di nuove ipotesi sulla pianta topografica della villa, ma anche bilanci di carattere “sociale” e “culturale”. Tra mille difficoltà la campagna di scavi è partita grazie all’impulso del consigliere provinciale Longo, che ha raccolto l’interesse di Lamberti Castronuovo, assessore provinciale alla Cultura. Abbiamo seguito le fasi preliminari all’inizio dello stage, le difficoltà di reperimento di quanto occorrente, dalle carriole alle pale, ai picconi alle cazzuole ed altri piccoli attrezzi specifici per lo scavo. Assodata la disponibilità degli attrezzi necessari forniti dal Comune di Cinquefrondi, che ha garantito anche la presenza di un operaio (Peppe) che ha sposato personalmente la buona causa, la presa di possesso dei luoghi e l’inizio dei lavori.
La scorsa settimana, richiamati dal senso civico, i volontari dell’Edicola di Pinuccio, hanno dedicato una parte della loro giornata agli scavi. Sul posto hanno trovato, oltre agli studenti ed agli studiosi, i volontari dell’Associazione Archeologica “Altano” della vicina Polistena. Anche grazie a loro, dopo 12 giorni, possono essere considerati assolutamente soddisfacenti i risultati della campagna di scavi. Sempre la settimana scorsa, da questo sito, è partito un appello alle scuole (clicca qui) affinchè venisse organizzata una visita guidata sui luoghi della Domus. Ritornati oggi sui luoghi per “scavare” insieme agli stagisti, i volontari dell’Edicola hanno constatato che gli appelli alla scuola, ai potenziali volontari ed alle associazioni locali erano caduti nel nulla.
Anche l’appello alle istituzioni lanciato a mezzo stampa dall”archeologo Cuteri a recintare l’area “per proteggere l’area e mai per impedirne l’accesso” non ha avuto alcun seguito. Forse non tutti sanno che a Cinquefrondi esiste un albo delle associazioni tenuto presso la casa comunale e formalmente regolamentato. La lista ne ricomprende decine, parecchie delle quali riportano nel nome la specifica dicitura “Associazione Culturale”. Ma, evidentemente, sono tutte “in altre faccende affaccendate” tanto da non poter dedicare nemmeno qualche ora allo scopo e da disertare un appuntamento che potrebbe restare nella storia della comunità cinquefrondese. Evidentemente la “cultura” importa poco. Anche oggi diversi i curiosi che si sono avvicinati ad osservare, tra di loro la domanda dominante e ricorrente è stata: “Ma quanto vi danno?” Come se tutto sempre e comunque debba girare intorno al dio denaro. Il volontariato….roba da pazzi?
Durante la mattinata abbiamo ripreso a lavorare nella zona termale dove in settimana è continuato il lavoro di pulizia. Resti di crolli documentati e poi rimossi, nuove scoperte di muri e pavimentazioni hanno fatto da specchio ai lavori nella seconda zona, più interna, dove negli anni scorsi è venuto alla luce un mosaico. E’ lì che si concentra maggiormente l’attenzione degli studiosi. La pianta della struttura, rispetto a quanto scoperto nell’ultima campagna di scavi, è decisamente arricchita dal rinvenimento di ambienti più ampi dei quali si stanno ancora studiando le specifiche destinazioni. I lavori continuano, le difficoltà aumentano. Alla fine della mattinata, raccolti gli attrezzi, un saluto cordiale alla nostra tutor Angelina che lascerà lo stage per rientrare nella sua città. A lei ed a tutti gli stagisti un ringraziamento particolare per aver “regalato” dodici giorni alla comunità cinquefrondese. Sul posto, ad inizio settimana l’avvicendamento con altri studenti provenienti da fuori regione. Onore al merito anche ai sensibili ragazzi volontari dell’associazione polistenese che non lasceranno il sito garantendo continuità, costanza e volume nel lavoro.
Nel lasciare il sito l’archeologo Francesco Cuteri ha ringraziato i volontari dell’Edp per la collaborazione. Una sola la risposta spontanea: “Non lo dica nemmeno, siamo noi che La ringraziamo per quello che sta facendo per la nostra comunità, per noi è stato un onore aver contribuito, anche se con poco, alla riscoperta delle nostre origini”
Stanno lavorando sul sito archeologico:
Elisa Misiano (Anoia), Maria Viscomi (Petrizzi), Francesco Deleo (Roccella Jonica), Giuseppe Hyeraci (Caulonia), Bruno Ambrosio (Ragusa), Elena Difede (Floridia- SR), Paola Papasidero (Cinquefrondi), Angela D’agostino (Reggio Calabria), Francesco Cuteri (archeologo), Giuseppe Gallo (Cinquefrondi), i volontari del Gruppo Archeologico Altano di Polistena (Salvatore Fida, Giuseppe Galatà e Giuseppe Macrì)