CINQUEFRONDI – Ho letto, senza ormai stupore alcuno, l’articolo attinente al comunicato stampa diramato dal segretario Giuseppe Gentile, Fp Cgil . Ancora una volta Gentile conferma la propria “ignoranza in materia amministrativa”, lasciandosi prendere evidentemente da una passione grondante di fare politico, che non trova ragione di essere. Infatti è noto anche ai non addetti ai lavori, che tra le funzioni del Presidente di un organo istituzionale quale è quello del Presidente della Giunta della Comunità Montana, non rientrano quelle di “contabile” dello stato delle retribuzioni dei dipendenti e men che meno quelle di procuratore degli stessi nelle vertenze con l’Ente debitore. A tale proposito, giova rammentare che il “debitore” è la Regione Calabria e non l’ente montano, ancor’che la prestazione lavorativa dei dipendenti venga da quest’ultimo ricevuta. Regione verso la quale sono state tuttavia già avviate delle iniziative atte al recupero delle somme dovute. Per onore di verità , bisognerebbe anche specificare che detta prestazione appare sempre più evanescente agli occhi di tutti, fatta eccezione per i soliti “orbi”, che, aprioristicamente ed in maniera polemica e sterile, difendono posizioni e comportamenti indifendibili. Tornando agli aspetti che hanno costretto questa presidenza ad impugnare carta e penna, occorre altresì precisare che la giunta della Comunità Montana, sta conducendo un’attività di tutela dell’Ente , attraverso la predisposizione di atti spesso rallentati dalla non propriamente “ortodossa” collaborazione degli apparati interni. Quanto ai documenti , si può solo confermare che gli stessi risultano da sempre in bella evidenza , salvo ritardi nella “predisposizione”, sempre addebitabili alla scarsa ortodossia. Nonostante le mille difficoltà , l’Ente potrebbe risollevarsi, ma non senza una completa analisi sulle difficoltà sin qui riscontrate . Da qui la decisione del coinvolgimento di un nucleo di valutazione, peraltro previsto dalla legge, che in questo caso è ignorata dal segretario Fp Cgil. L’organismo ha il compito di “ridisegnare” l’Ente, mediante azione volte a porre fine a sprechi e disfunzioni. Le vertenze, i dubbi e le ipotesi (o allusioni), lasciano il tempo che trovano, non avendo peraltro trovato tracce nelle “carte” dell’Ente di denuncia alcuna, di fatti e/o circostanze a firma del signor Giuseppe Gentile. Non è dato sapere se questo sia frutto della scarsa rappresentanza all’interno dell’Ente ovvero di una distrazione, che si vorrebbe oggi addebitare alla politica dell’ Ente, sognando un Presidente dai super poteri e avvocato e sindacalista di chi è latitante quando si tratta di guardarsi intorno e chiedersi quale sia il proprio dovere e dove si trova il proprio impegno oltre che aspettare gli stipendi. Si continua sulla via intrapresa scevra da interessi personali, restando aperti a qualsiasi collaborazione anche a quelle che dovessero pervenire dal fresco ufficio del segretario Giuseppe Gentile. Forse è giusto pensare o magari basterebbe informarsi che il sole estivo, che con piacere affronto ogni giorno sul posto di lavoro, non produce gli stessi effetti negativi, per la mente, dall’aria climatizzata delle stanze sindacali.