Drive Regia: Nicolas Winding Refn Sceneggiatura: Hossein Amini, tratta dal romanzo di James Sallis Interpreti: Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston. Genere: Thriller / Drammatico Prima uscita in Italia: 30 settembre 2011
È già raro trovare in un film d’azione i caratteri tipici delle pellicole minimaliste. Drive va molto oltre, in questo senso, esplorando le infinite contaminazioni possibili tra il road movie, la crime story e il genere romance, il runaway e il pulp. L’operazione riesce, grazie a un uso innovativo dell’immagine in interni, delle soggettive e delle alternanze luce –buio, componendo forze espressive radicali e diverse in una precisa forma espositiva. Il taglio narrativo rarefatto, con dialoghi ridotti al minimo e ampie zone di montage musicale, contrasta con la precisione chirurgica e sovversiva dell’inquadratura e il ritmo, a tratti bruciante. L’estetica degli sfondo, dei personaggi, degli ambienti, riconduce alla graphic novel, al videoclip, e a un videogame cui il film rende omaggio di continuo, quel Grand Theft Auto che sembra essere una delle reali ispirazioni del soggetto. Di qui la modernità di Drive, che cita, e con furbizia, mezzo cinema di genere, con una poetica di regia decisamente europeista. Il film che ha per protagonista il giovane, enigmatico Ryan Gösling, stunt man dalla doppia vita, ha qualche caduta di ritmo, ma il grande merito di attualizzare la grande tradizione della vera tragedia shakespeariana, come solo un film indipendente poteva fare. Los Angeles, che il protagonista gira nelle sue periferie, nei sottopassi, tra i parcheggi di notte e i ponti di ferro sospesi, incombe, unica testimone di crimini e vendette. Eppure, la città lucente e immensa, raccoglie la sua piccola umanità in due interni. Due porte, due vite, un solo filo. Così, senza averlo scelto, il pilota di auto con lo scorpione dorato sulla schiena, si ritroverà in un meccanismo di sangue e odio, vivendo e facendo vivere il suo personale inferno alle persone che gli hanno attraversato la strada e causato dolore. Un’opera prima sofisticata, quella di Nicholas Winding Refn, tratta dal romanzo omonimo di James Sallis, che ha convinto la giuria, strappando una meritata Palma d’Oro a Cannes, nel 2011.