REGGIO CALABRIA – Ancora una volta sono costretto a registare che la vostra testata (Strill.it) continua a pubblicare lettere anonime o omette di indicare le generalità (vere o false) di chi scrive contro qualcuno. Ció costringe il calunniato a doversi esporre senza conoscere il suo calunniatore. È come se in tribunale il PM si presentasse con un cappuccio da KKK. Non mi sembra giusto. Chi accusa, spesso inventando, deve avere il coraggio civile di presentarsi declinando le sue generalità (che andrebbero verificate) e notizie su chi sia e cosa faccia ed a quale schiera, ideologica, civile, cittadina, appartenga. Altrimenti la lotta è impari e la vs seria testata si presterebbe, come in effetti fa ora, a tentativi di linciaggio civile che sono una vera e propria violenza. E va bene. Armiamoci di pazienza e rispondiamo all’anonimo (per tutti ma non per me) agnus di turno. Ci sono abituato. Mi ci hanno. Ricorderete che ho dovuto farlo addirittura in occasione di quell’evento che tutto il Mondo ci ha invidiato. Il concerto di Muti del 31 luglio. Anche li c’è stato chi ha avuto da ridire. Davvero Reggio è la città di Giunta. Personalmente non darei retta a chi critica ed insolentisce senza conoscere i fatti ma gli amici, e sono davvero tanti, mi chiedono di farlo per tacitare presunte accuse che ritengono assurde che mirano solo a distruggere quel poco di buono che si riesce a fare. Lo devo a loro e non a chi scrive, sopratutto se anonimo. Allora trasferiamoci a San Procopio. Rispondiamo punto per punto all’anonimo.
Cosa avrei in comune con San Procopio? Le mie origini, il mio essere profondo conoscitore della provincia. Il mio essere sempre accanto ai paesi più bisognosi di aiuto culturale e materiale. Delianova, Motta San Giovanni, Laureana di Borrello mi hanno dato la cittadinanza onoraria! Non e’ sufficiente per garantire la mia calabresità ? O forse non avevo niente da spartire neppure con queste cittadine? Le liste fallocche. Prima di fare affermazioni prive di senso ed offensive per le persone che si non candidate, bisognerebbe conoscere le leggi elettorali ed i fatti e sopratutto non bisogna chiedere ipocrisia o artifici. Non sarebbero state fallocche se si fossero presentati nomi di pensionati, amici, diseredati o prestanome? Le liste presentate sono perfettamente regolari. Sono il frutto di una chiamata collettiva a voler aiutare un paese che, altrimenti, sarebbe stato governato – dopo essere stato sciolto per mafia – ancora una volta da funzionari che, quelli si non hanno nulla a che vedere con il territorio. Per carità, ottimi funzionari, ma che provengono da Roma e/o dagli Uffici del Governo e che possono occuparsi tecnicamente del territorio e non politicamente. Si occupano della ordinaria amministrazione, ovviamente, e bene. Nulla di più. A San Procopio, paese che conosco da quando ero bambino, che ho frequentato, di cui conosco molte persone, abitano non più di 400 persone, di cui almeno un centinaio allettate per malattie e/o per età avanzata. Sono iscritti nel libro degli elettori circa 800 cittadini. Ne deriva che perché le elezioni siano valide devono votare 401 elettori: cosa matematicamente impossibile. Presentandosi una sola lista, inoltre, non si da la possibilità ai cittadini di scegliere. O votano per quella lista o la annullano. Nel caso in ispecie ai cittadini di San Procopio è stata data la possibilità di votare liberamente.
Votare per la lista alternativa sarebbe significato un non gradimento per quella da me capeggiata, per esempio. I cittadini, invece, hanno fatto confluire le loro preferenze sulla mia lista a riprova della fiducia conquistata negli incontri durante la campagna. Incontri cui hanno partecipato gli esponenti dell’altra lista. Certamente meno conosciuti ma che hanno comunque offerto la possibilità di esprimere un voto di diniego per chi era favorito. Durante la fase preparatoria, il gruppo che mi ha voluto candidato, cui appartengono cittadini onorati e stimati di quel paese, tra cui il Dr. Marrapodi, medico per oltre cinquant’anni a San Procopio, e lo stesso Vice Presidente del Consiglio Provinciale, avv. Giuseppe Saletta, nato e cresciuto a San Procopio, mi hanno aiutato a comporre la lista che poi ha vinto. Nel contempo si sono chiamati a raccolta giovani che gravitano nelle mie frequentazioni quotidiane perché dessero la loro disponibilità a dare una mano a lavorare per San Procopio. A chi avrei dovuto rivolgermi ? Alla mafia? A chicchessia? Premesso che non ho rapporti di nessun genere con la prima, la seconda categoria avrebbe salvato le apparenze degli ipocriti ed avrebbe consegnato a due qualunque il seggio in consiglio. La legge infatti assicura due seggi alla lista perdente. Anche se con poche preferenze. Si sono liberamente offerte a costituire una lista, (anche in presenza di altre due o tre si sarebbero presentate ugualmente) delle persone che, pur gravitando nella sfera di strutture non di mia proprietà ma dove sono direttore, notoriamente non hanno le mie stesse idee politiche. Con me cooperano a vario titolo professionisti di varia estrazione. Basta guardare la carta dei servizi dell’istituto per trovare mogli, zii, figli di esponenti di destra e sinistra con cariche istituzionali nel passato e nel presente.
Sono nemici? Sono passibili di licenziamento? Queste sono ridicolaggini che mal si attagliano alle realtà che con tanta fatica e con tanta serietà e professionalità ho messo su con l’aiuto di tanta tanta gente reggina. Il risultato è che nel consiglio ci sono sei persone di cui quattro di San Procopio, una di Gallico e l’altra di Reggio. Oltre il sottoscritto. Una compagine che potrà lavorare per il bene del paese, con l’approvazione della popolazione locale che in gran numero ( mai registrato prima) ha votato! Ha scelto. Avrebbe potuto non votare. Protestare. Invece si e’ dimostrata felice dell’esito. Prova ne siano le numerose attestazioni quotidiane di giovani ed anziani. Degli impiegati. Del Parroco, Don Carmelo, una figura carismatica che di buon grado ha presentato i candidati (tutti) alla sua gente. Quindi, per tornare all’anonimo o presunto tale. Mi fa onore l’aver lavorato per assicurare la governabilità di un paese della mia provincia! Senza artifici o furbizie ma alla luce del sole e senza ricorrere a prestanomi di comodo. L’assunto secondo il quale per fare politica bisogna essere nemici fa parte del passato. Oggi abbiamo bisogno di pace, di gente onesta che voglia lavorare. Non importa se bianca o nera. Purché non sia mafiosa ( ricordo che il paese era stato macchiato dallo scioglimento per mafia). E con questo credo di aver risposto anche all’assunto secondo il quale gli stranieri sono sbarcati a San Procopio! Sul fatto poi che non sia stata stimolata la gente locale… mi viene da dire dove fosse questo signor difensore degli indigeni quando abbiamo pregato la gente del luogo di presentarsi sentendoci rispondere che il nostro avvento sarebbe stato per il paese una sorta di manna insperata. Qualcuno scherzosamente si e’ lasciato andare a frasi del tipo che ” San Procopio ha vinto un terno al lotto”! Cosa altro se non positività possiamo portare ad un paese abbandonato da Dio e dagli Uomini.
Fra questi ultimi certamente annovereremo ” il grande accusatore” odierno che non crediamo abbia mai fatto nulla per questo luogo. Chissà perché se ne interessa tanto? Chi gliene dà il diritto ? A nome di chi parla? A quali interessi risponde? È forse un nuovo Grande Inquisitore? E se si occupa lui di San Procopio perché mai non potrei occuparmene io? Caro signore oggi, forse non se n’è accorto, si parla di Europa. Niente barriere, confini. Siamo cittadini del mondo. Non a parole. Sul fatto che io abbia considerato i cittadini di San Procopio senza attributi (il signore usa termini scurrili che non mi si addicono) è veramente utile stabilire che è una sua personale interpretazione . Proporsi per guidare una compagine non equivale a non riconoscere la valenza altrui. L’integrazione é la migliore forma di democrazia. Non siamo più ai tempi della contee o dei marchesati. I baroni sono decaduti. E le frontiere abbattute. Di che parliamo ? Sull’altro insulto secondo il quale io non ho mai parlato di legalità in altri luoghi (come apoditticamente afferma il mal celato denigratore) chiamo a sostenere la tesi opposta tutta la documentazione esistente sulla stampa locale e nazionale, sull’archivio delle tv oneste del territorio (quelle che non tagliano per ordine del califfo le mie immagini e le mie interviste) e tutti gli archivi delle forze dell’ordine. Dire questa falsità la dice lunga sull’intento dello scrivano. Ora rispondo seccamente alla miriade di domande in sequenza che il signore ha fatto e voi di strill avete pubblicato: …omissis “scorra la sua vita e si giudichi” Non lo faccio io. Lo faccio fare alle persone perbene di questa città, di questa provincia ed oltre. Ho sempre studiato e lavorato. Onestamente. Ho creato due strutture vanto della Città. L’istituto è tra le migliori strutture sanitarie d’Italia. Occupa centinaia di giovani i cui nominativi sono su internet. I loro libretti di lavoro, l’anno di assunzione, la qualifica tutto è alla luce del sole. Sono felici di lavorare con me perché godono di tutti i privilegi di legge e sopratutto del rispetto della loro dignità. Seguiamo migliaia di persone con professionalità e godiamo della fiducia di miriadi di persone a molte delle quali abbiamo salvato la vita. Lavoriamo tutti i giorni nel rispetto di contratti e leggi. E questo è il sacrosanto lavoro.
Dal punto di vista politico. Io non sono mai stato iscritto a nessun partito. Ho accettato alcune candidature a perdere nel cartello dei progressisti perché fondamentalmente mi ritrovavo negli ideali di quella parte politica tradita dalla gran parte dei rappresentanti che hanno sfruttato la mia grande disponibilità. Forse, anzi certamente, ho peccato di ingenuità sopratutto quando da solo e con orgoglio ho combattuto contro Scopelliti, mentre lo stesso era appoggiato dallo stesso centrosinistra. Il 70 percento era solo di destra? Ma non diciamo sciocchezze. Circa la mia presenza nella giunta di Raffa, essa è stata determinata dalla posizione che lo stesso presidente ha assunto. Il mio ruolo è tecnico. La cultura non ha colore politico. Lo ho dimostrato ogni giorno con centinaia di risultati portati a segno con l’approvazione di tutti. Uno a caso l’evento Muti con mille giovani calabresi alla ribalta internazionale non come rappresentanti della mafia ma della cultura! Sono e resto quello che ero. E se prima criticavo chi ha sbagliato continuo a farlo, liberamente , senza essere nè servitore nè padrone. Di nessuno. Se qualcuno ha tradito, questi non sono io ma chi mi ha pugnalato alle spalle e non merita la mia fiducia. Con Raffa, che l’ha meritata, ho potuto fare quello che altri – per paura di essere oscurato – mi ha impedito di fare. Sugli Yes-men. Non ne ho. Anzi li detesto. I miei collaboratori sono liberi come l’aria di avere le idee che vogliono, di votare perché vogliono (vale quanto detto sopra sui nominativi). Per rendersene conto basta venire in una delle strutture che dirigo. State un’oretta nelle sale d’attesa e vedrete lo stile, la voglia di lavorare col sorriso sulle labbra, la condivisione e l’integrazione dei ruoli, il lavoro di gruppo! Altro che Yes men! C’è positività, c’è servizio sinergico. C’è vita onesta. Che ripugna le gratuite illazioni di chi, frustato, non è stato capace di creare nulla di simile!
Da ultimo. Sulle richieste dimissioni da sindaco di San Procopio. Ho avuto un mandato dal popolo di quel paese. Libero. Senza coercizioni nè appoggi mafiosi. Intendo far rinascere con l’aiuto della gente del posto e non, il paese. Riaprirlo alla vita. Non c’è un asilo. Fra quindici giorni, il 15 novembre alle ore 16, riaprirà. (venga pure, l’anonimo , se conosce la strada).
Non c’è una scuola. Per adesso apriremo un doposcuola per tutti i giovani delle elementari e medie che frequentano al mattino le aule dei paesi vicini. Il tutto gratuitamente. I fondi, o parte di essi, saranno attinti dal capitolo le cui fonti sono date dal mio appannaggio . Chiaro? Ho rinunciato a favore dei bambini! Mi devo vergognare o lo deve fare chi parla a muzzu! La mafia si aiuta in tanti modi. Uno di questi è quello di scoraggiare le persone perbene che vogliono disinteressatamente aiutare il prossimo e, nella fattispecie, una paese abbandonato dove vive gente di livello. Uomini, Donne e Bambini. Normali. Le dimissioni. Gli unici legittimati a chiedermele sono gli abitanti del meraviglioso paese di San Procopio. Se lo faranno, in qualunque momento, le avranno. Subito. Ma se a chiedermele è gente disinformata, maldicente di professione, che approfitta addirittura per insolentirmi non solo dal punto di vista politico ma umano e professionale. Ebbene, a questa gente rispondo con profondo sdegno, con fierezza, fermezza e convinzione che urtano contro una roccia di dignità, legalità , professionalità e di orgoglio con buona pace dell’invidia che li rode. Basta. Ed avanza. Lo si voglia o no. Ma la pazienza ha davvero un limite.