• Festa Democratica 2012, il tema del lavoro indisponibile attuale e pungente. Ed il Pd dice la sua su diga, porto e Pianambiente
    03/09/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    un momento del dibattito

    CINQUEFRONDI – Nel segno del lavoro, prima di tutto. E’ così che ha preso il via la prima festa dei democratici a Cinquefrondi presso la villa comunale con una tavola rotonda sul tema clou che purtroppo registra di giorno in giorno, su scala nazionale, una crescita esponenziale al partito di chi lo perde o peggio, di chi non l’ha mai avuto. E sono stati proprio i relatori a darne atto attraverso i loro interventi sull’argomento coordinati da Lucia Alì, della locale sezione. Ad iniziare dal dirigente Alfredo Roselli, che ha puntato i riflettori sui giovani che ha individuato come i soggetti maggiormente a rischio nel contesto di crisi attuale assieme a precari e lavoratori a basso reddito. Quindi è stata la volta di Nino Calogero della segreteria CGIL, il quale ha richiamato l’attenzione sull’assenza dal territorio dell’azione della classe politica sia nazionale che locale che ha compromesso lo sviluppo delle potenzialità del comprensorio. Riferendosi al porto ed alla diga sul Metramo, non ha mancato di recriminare circa l’assenza ancora attuale delle infrastrutture di sostegno utili a dare quelle opportunità aggiuntive per superare il dramma sociale dell’emorragia continua di posti di lavoro. Poi, come lo stesso Roselli, ha riservato un uppercut sul tema di Pianamabiente, giunta al fallimento per l’inadempienza stessa degli amministratori locali che la dovevano preservare.

     

    Michele Galimi non si è risparmiato. L’ex sindaco, esperto politico, si è infervorato trattando la materia del lavoro, sollecitando, apertis verbis, l’on. Laganà Fortugno, presente diversamente dall’indisponibile commissario regionale D’Attorre, a farsi portavoce in parlamento dei bisogni delle persone di questo territorio, che deve scontare l’assenza di rappresentanti pianigiani. E disquisendo della diga non ha esitato a definirla la più grande opera di ingegneria civile del mezzogiorno che pur da sempre trascurata ha il potenziale endogeno per ridare speranza e lavoro attraverso il completamento delle opere collaterali e la costruzione di una centrale idroelettrica che potrebbe apportare, specie al circondario, grossi benefici. Si è fortemente rammaricato per l’implosione di Pianambiente che ha causato la messa in mobilità di ben 110 lavoratori per i quali ha lanciato la richiesta di un piano di riassorbimento da parte degli stessi comuni già serviti dalla società.

     

    Molto efficace è stato l’intervento sulla diga di un visibilmente emozionato Filippo Zerbi, presidente del consorzio di bonifica della piana, il quale ha voluto snocciolare dati e cifre, per meglio rendere comprensibile al pubblico la grande opportunità che si cela dietro un opera praticamente conclusa, prossima al collaudo, costata 819 miliardi di vecchie lire, che con i suoi 30 milioni di mc di acqua potrebbe fornire il  servizio idrico che oggi manca all’agricoltura pianigiana per poter tipicizzare quei prodotti di nicchia che il mercato richiede e potrebbe assorbire. Non ha nascosto che mancano le opere di canalizzazione, per la cui realizzazione si è pensato di coinvolgere i comuni che ne verrebbero serviti, nella forma consortile, unitamente al progetto di installare una centrale idroelettrica della capacità di 5 GW/ora/anno per cui si è attivato un bando nella modalità della  manifestazione pubblica di interesse verso quelle società di gestione specializzate nel settore. Il che consentirebbe non solo l’immediata riduzione dei costi dell’acqua ad uso irriguo che fungerebbe da volano per la ripresa del settore agricolo, comparto molte volte bistrattato ed ingiustamente preferito ad una veteroindustria calata dall’alto, ma anche di rilanciare un’agricoltura di livello che godrebbe dei migliori favori vista la peculiare vocazione del territorio.

     

    Le conclusioni sono state affidate alla stessa parlamentare del Pd, Maria Grazia Laganà Fortugno la quale, sebbene sia rimasta favorevolmente impressionata dal momento di confronto che ha definito vivace e passionale, ha promesso di fornire le mail per dare dimostrazione del suo impegno a favore del territorio, dichiarandosi consenziente alla presenza dell’imprenditoria estera (cinese, araba e russa) purché vengano creati nuovi posti di lavoro. In realtà, la stessa parlamentare è apparsa un po’ intorpidita e scollata dal contesto, dando l’impressione d’una cortese e doverosa presenza col difetto di disconoscere in radice quelle esigenze e quei bisogni di cui Galimi si è tanto enfaticamente prodigato a porgerle, con la immancabile grinta, la giusta corroborante rappresentazione. Poichè la stessa si è incautamente infilata in un ginepraio di enunciazioni di dati e riferimenti apparsi francamente sorpassati e la cui elargizione scarso giovamento ha apportato al dibattito. Quasi una nemesi, tipica del pragmatismo astratto che negli ultimi tempi pare pervadere il partito a livello nazionale. Ma quella è un’altra storia. Giuseppe Campisi

     

    Di seguito la registrazione dell’evento trasmesso in diretta web da Cinquefrondi Channel

     

     

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