RIZZICONI – Il via libera del Consiglio dei ministri allo sblocco di 40 miliardi per pagare la prima tranche dei debiti della Pubblica amministrazione, è stato reso operativo sin dalla metà del mese di maggio e, puntualmente, le Aziende Sanitaria Provinciali della Calabria si sono affrettate a deliberare il saldo del 2012 di tutte le strutture convenzionate col Servizio Sanitario. A fronte di ciò, nulla è cambiato per quanto riguarda i pagamenti delle competenze che deve erogare la Regione Calabria in forma diretta alle strutture Socio Assistenziali. Difatti, nonostante il comunicato diramato in data 25.05.2013, da parte della Ragioneria Generale della Regione Calabria, dei 25 milioni di euro posti in pagamento, soltanto un milione e mezzo è stato destinato a pagare le prestazioni Socio Sanitarie delle Case di Cura Protette. Per queste realtà, che offrono ricovero e assistenza alle persone anziane colpite da grave disabilità, rimangono solo le briciole e si liquida un acconto del 2012.
Questo modo di riconoscere il settore socio-assistenziale (dare acconti anziché pagare per intero il 2012), determina una gravissima sofferenza di cassa in chi assiste gli anziani, al punto tale da non pagare gli stipendi dei lavoratori. Questo accade nella Piana di Gioia Tauro e in particolare alla Fondazione San Francesco d’Assise di Rizziconi. Una realtà lavorativa invidiata da molti dove, soltanto pochi anni or sono, vantava il primato di un’altissima ricettività numero di ospedalizzazione al massimo storico con tutti i 95 posti letto occupati. Era una casa di riposo e protetta efficiente. Oggi a distanza di qualche anno e per mancanza di liquidità, il personale è stato ridotto di 21 unità ed i posti letto occupati sono scesi da 95 a 42. Nonostante tutto l’amministrazione non riesce a far fronte agli stipendi dei lavoratori. Questi gravissimi problemi, purtroppo, non trovano neanche conforto nelle rimesse delle Regione Calabria con gli acconti annunciati. Il risultato è veramente drammatico, sia sotto il profilo delle retribuzioni (i lavoratori vantano ben 14 mensilità di stipendio di cui tutte le mensilità del 2013), sia per quanto concerne l’offerta di assistenza (da 95 assistiti si è passati a solo 42). Insomma una realtà lavorativa di livello eccellente si sta piano piano spegnendo sotto i colpi inesorabili della burocrazia. Nel frattempo, la tensione tra lavoratori e parte datoriale sta per implodere e rischia di trasformarsi in rivolta sociale, tant’è che nemmeno la richiesta d’incontro formulata dai dipendenti è stata accolta dalla Direzione. In questo dramma umano e sociale contornato da continue rivendicazioni e conflitti, alcuni lavoratori hanno deciso di rivolgersi al SULPI ed aderire alla nostra organizzazione sindacale.
Pertanto, sposando la sofferenza di queste donne e uomini a fronte di diritti sacrosanti che vanno resi esigibili in tempi brevi, si anticipa da subito un’intenza azione di tutela a salvaguardia dei posti di lavoro, del diritto a percepire puntualmente gli stipendi, alla valorizzazione e rilancio delle attività di assistenza socio sanitarie agli anziani. In buona sostanza si tratta di avere consapevolezza della realtà e avviare una politica sindacale mirata sul territorio regionale dove gli attori coinvolti, Regione Calabria e ASP, saranno obbligati ad effettuare i dovuti controlli di gestione per garantire l’utilizzo a pieno regime ed il rilancio occupazionale legato all’implementazione delle presenze di anziani in lista d’attesa. Fare in modo che la Fondazione San Francesco d’Assise di Rizziconi ritorni ad essere la Casa Protetta e di Riposo per i cittadini bisognosi di assistenza socio sanitaria è l’obbiettivo principale. Questo progetto deve trovare la giusta attenzione anche delle Istituzioni locali coinvolte, poiché il problema degli anziani da assistere non deve essere considerato un dramma familiare ma una risorsa del territorio e, in quanto tale, deve essere condivisa, difesa e affiancata anche da tutti i primi cittadini della piana di Gioia Tauro.