CITTANOVA – Mercoledì prossimo, 26 giugno, dalle ore 16 all’interno del Polo solidale per la Legalità di piazza Croce, il tema verrà discusso da istituzioni, associazioni, sindacati e imprese impegnate sul territorio nell’attività di integrazione dei migranti. Un appuntamento organizzato dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese denominato Dedalo-Coim Idea, nell’ambito dell’organizzazione del corso di formazione per mediatore per la Comunicazione Interculturale e la Gestione dei Conflitti. Il progetto rientra negli obiettivi operativi previsti dall’Asse III Obiettivo Operativo G1: “Sviluppare l’inserimento lavorativo delle categorie in condizione di svantaggio occupazionale e di marginalità sociale, rafforzando la cultura delle pari opportunità per prevenire e combattere ogni forma di discriminazione nella società e nei posti di lavoro” del Fse Por Calabria 2007-2013.
L’incontro di mercoledì, coordinato dalla giornalista Lilly Pinto, coinvolgerà personalità del mondo delle istituzioni, dell’associazionismo, dell’istruzione e dei sindacati. Interverranno i sindaci di Cittanova, Alessandro Cannatà, di Cinquefrondi, Marco Cascarano, di Varapodio, Orlando Fazzolari, di Galatro, Carmelo Panetta, la Presidente di Dedalo, Mariagabriella Picciotti, il segretario generale Flai Cgil Piana di Gioia Tauro, Renato Fida, il dirigente scolastico dell’istituto di istruzione superiore “G. Renda” di Polistena, Lina Zaccheria, il dirigente scolastico dell’istituto di istruzione superiore “G. Rechichi”, Giovanni Laruffa, il sociologo direttore di Helios Magazine, Pino Rotta, l’amministratore di Coim Idea, Carmelo Sellaro. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Dedalo – Coim Idea, il Comune di Cittanova, e altri partner del territorio della Piana, ed è finalizzato alla promozione di una rete territoriale a sostegno delle iniziative nel campo delle migrazioni, al fine di favorire l’inserimento sociale e lavorativo delle persone.
«Recenti indagini condotte in questo territorio – spiegano gli organizzatori – hanno messo a nudo che l’insostenibilità della condizione del lavoratore immigrato si palesa proprio in agricoltura, laddove, appunto, si sono determinate condizioni particolarmente complesse di sfruttamento e di irregolarità contrattuale, direttamente determinate dai caratteri di stagionalità di tante produzioni nonché dell’inefficacia delle politiche dei flussi. A ciò si aggiunge il persistente disagio reso più grave dall’insufficienza di strutture abitative e di accoglienza per i migranti». La Rete dell’accoglienza si pone al centro di queste problematiche e prova a dare risposte concrete, gettando le basi per una governance nuova dei fenomeni immigrativi, di integrazione e di rispetto delle culture.