ROMA – Ci sono date destinate ad entrare nella Storia. E sicuramente questa è il giorno 29 settembre. Una data che siamo sicuri verrà ricordata per due importanti motivi. Oltre ad essere il compleanno di un grande statista e leader politico come è appunto Silvio Berlusconi sarà ricordato anche come un giorno di rinascita per l’Italia. A dichiararlo Nino Foti componente della direzione nazionale Pdl – Forza Italia. Mentre tutti i grandi congiurati sono pronti a proseguire nel complotto contro Berlusconi – sottolinea l’azzurro Nino Foti – messo in atto con la creazione di un governo che doveva pacificare e rimettere in moto la nostra economia ma che ha fallito entrambi gli obiettivi, noi il popolo di Forza Italia siamo come sempre fieri ed orgogliosi di avere un leader come lui. Berlusconi sa benissimo distinguere il reale interesse dei cittadini.
Occorreva agire ora e la scelta, sebbene ai più possa apparire come impopolare, del ritiro della pattuglia dei ministri Pdl dal governo è da considerarsi come un “elettroshock” doloroso ma necessario. Nelle ultime ore – prosegue Nino Foti – in tv o sui giornali c’è chi ha già cominciato a risputare sentenze mediatiche abusando di termini come “folli” o “irresponsabili” per descrivere questa decisione. Ebbene quello che è veramente da irresponsabili è mantenere in vita questo governo “immobile” e piegato a voleri extraterritoriali. Per giorni e giorni, a molti sostenitori del complotto messo in atto dal sistema politico – giudiziario solo per fare fuori Berlusconi, è convenuto far credere si trattasse di un bluff, della solita commedia all’italiana. Un atteggiamento da parte di certa stampa adottato alla notizia delle paventate dimissioni di massa dei deputati Pdl che in fondo è anch’esso segno dell’aria di regime che c’è in Italia. Ma proprio perché il pericolo è grande ed estremamente insidioso, proprio perché è il momento delle parole forti e delle grandi decisioni, c’è bisogno da parte di tutti, a cominciare da chi lancia il grido di allarme, di coerenza fino ad arrivare a chi, come Berlusconi è pronto a mettere di nuovo tutto in discussione per il bene del nostro Bel paese. Non è più tempo di garantire il sostegno ad un governo che continua a mendicare un truccato “6 in condotta” dalla Germania. dalla Ue, e dalle banche guidate da una tecnocrazia non eletta che non ha nessun interesse per i destini dell’Italia e degli Italiani.
Da quando Berlusconi non è più al governo, dall’arrivo dei Professori fino all’attuale governo delle piccole intese, al ministero dell’Economia hanno continuato solo a fare bene i compiti a casa, rimanendo reclini con la testa sui libri, senza sollevare lo sguardo su un Paese che, nel frattempo, vede i propri giovani emigrare in cerca di lavoro, rimanere sempre di più nel precariato, vede chi un lavoro ce l’ha spesse volte perderlo a cinquant’anni e ritrovarsi in mezzo ad una strada, vede le imprese costrette a fallire, a chiudere bottega. E se all’Europa ed a ministri come il nostro Saccomanni non interessa nulla del paese reale – evidenzia Nino Foti – se l’unico timore espresso è quello di un ritorno della Troika, ebbene questi signori dovrebbero finalmente capire che agli italiani non interessa nulla di cambiare questa legge elettorale o, tantomeno, che adesso vengano realizzate altisonanti riforme costituzionali. Agli Italiani serve un Governo che batta i pugni con autorevolezza al tavolo dell’Ue per chiedere la rinegoziazione che sollevi l’asticella dal limite del 3% per il deficit di bilancio. Solo così l’Italia troverebbe rinnovata forza economica per avviare vere riforme di sviluppo e di welfare e garantire migliori condizioni di vita e di lavoro ai propri cittadini.
Anche in questo caso ha ragione Berlusconi quando nella sua lettera afferma che la stabilità di governo è un bene se si nutre di due cose: un governo capace di lavorare bene e una maggioranza unita sulle cose da fare e fondata sul rispetto reciproco. Invece nelle ultime settimane abbiamo avuto un governo capace solo di rinviare tutto e di proporre il blocco dell’Iva aumentando altre tasse. Per questo bene ha fatto Silvio Berlusconi a ritenere quale suo dovere proprio nel rispetto degli Italiani a continuare a restare in campo, per offrire una alternativa ai poteri non democratici – perchè non eletti dal popolo – che loro sì irresponsabilmente vogliono mettere in ginocchio il nostro paese.