GIOIA TAURO – «La nomina di Barbagiovanni Minciullo, comandante della Capitaneria di Gioia Tauro, a commissario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, al di là della persona in sé, evidenzia il profondo disinteresse del governo Renzi e del Ministro dei trasporti, Del Rio, sul porto di Gioia Tauro e sulla sua prospettiva industriale. L’Autorità portuale non ha bisogno di un militare ma di una professionalità in grado di incidere nei processi commerciali. Da tempo la CGIL ha sollecitato la nomina di un manager o di un profondo conoscitore delle dinamiche portuali e industriali proprio per dare una prospettiva produttiva alla più grande infrastruttura del Mezzogiorno. Anche stavolta dal governo risposte a mezz’asta come per significare cbe sul porto di Gioia il governo vuole proprio spegnere i riflettori. Ma c’è di più.
Bisogna notare le differenze fra la nomina del commissario dell’autorità portuale di Trieste e quella di Gioia. A Trieste a febbraio il Ministro dei Trasporti Lupi nomina commissario Zeno D’Agostino condividendo la scelta con il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e vice segretaria nazionale del PD, Debora Serracchiani, e con il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini. A Gioia con chi ha condiviso la proposta Del Rio? La verità, invece, è che dopo la sanità tocca adesso al porto di Gioia Tauro subire le scelte centraliste e coloniali di un governo che sempre meno pratica la strada della concertazione e dell’ascolto vero del territorio e sempre più, invece, esercita una pratica autoritaria sbeffeggiando autonomie e intelligenze di una regione come la Calabria. Siamo convinti che, come già successo per Scura, la Giunta regionale ed il suo Presidente non sono stati informati. E Magorno, segretario regionale del PD non ne sapeva nulla?»