BRANCALEONE – Per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla necessità di tutelare la biodiversità, il CTS ed Earth Day Italia hanno deciso di restituire al mare una Tartamondo, una tartaruga marina simbolo che rappresenta l’emblema della natura e dei pericoli che la minacciano. La Tartamondo in questione si chiama Rughetta e la sua storia è simile a quella di molte altre decine di migliaia di esemplari che nuotano in un mare ogni giorno più insidioso. Ma per fortuna qui c’è un lieto fine. Rughetta è stata salvata dagli operatori del Centro Recupero Tartarughe Marine CTS di Brancaleone lo scorso primo maggio. Un pescatore l’ha trovata spiaggiata sul litorale tirrenico della Calabria e tempestivamente ha avvertito la Capitaneria di Porto che ha immediatamente contattato gli specialisti del Centro CTS. I veterinari sono intervenuti tempestivamente estraendo un amo collocato nella cavità scongiurando così il pericolo di morte.
Alla liberazione della Tartamondo Rughetta ci saranno anche i bambini che hanno partecipato all’ iniziativa “Io salvo la tartaruga realizzata dal settimanale Donna Moderna in collaborazione con Earth Day Italia, principale partner italiano dell’Earth Day Network che in Italia lavora per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale organizzando iniziative e eventi di raccolta fondi a favore di progetti per la conservazione dell’ambiente. Donna Moderna aveva invitato le sue lettrici a far disegnare ai propri bambini una tartaruga e a darle un nome. E Rughetta ha vinto su tutti. “Non vediamo l’ora di restituire al mare la nostra prima Tartamondo – dichiara Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia – e siamo felici che i bambini abbiano partecipato con tanto entusiasmo al concorso lanciato assieme a CTS e Donna Moderna. Rughetta è per noi il segno di un Impegno per la conservazione della natura che non può prescindere dalla responsabilità degli adulti di oggi e dal cuore degli adulti di domani”. Donna Moderna ha in serbo un’altra sorpresa. Il 5 giugno con un piccolo supplemento insieme a Donna Moderna ci sarà un simpatico braccialetto con un ciondolo a forma di tartaruga realizzato a mano e interamente con materiale da riciclo. Parte del ricavato delle vendite andrà a finanziare le attività di salvaguardia e recupero dei Centri Recupero Tartarughe Marine CTS. ‘Rughetta’ non sarà sola lungo questo viaggio. Grazie ad una collaborazione con il Professor Paolo Luschi dell’Università di Pisa, uno speciale apparecchio satellitare verrà posizionato sul carapace dell’esemplare: sarà quindi possibile seguire la rotta di Rughetta in “real time” collegandosi all’indirizzo Internet www.adottaunatartaruga.it.
Il Centro di Recupero Tartarughe Marine CTS di Brancaleone, gestito grazie anche alla collaborazione dei volontari dell’associazione locale Naturalmente Brancaleone, è impegnato da diversi anni in attività di tutela, salvaguardia e recupero degli esemplari di tartaruga marina (Caretta caretta), accidentalmente spiaggiati o catturati. Realizzato grazie a un finanziamento comunitario grazie al programma LIFE, il Centro dal 2006 ad oggi ha soccorso, curato e rimesso in mare oltre 250 esemplari minacciati principalmente dalla pesca, dall’inquinamento e dal traffico nautico. Per questo le tartarughe marine, sono animali particolarmente protetti a livello internazionale, comunitario e nazionale da una serie di normative. Ma come se non bastassero questi problemi, proprio in questi giorni si è aggiunta un’altra incredibile e vile minaccia: il fuoco. Infatti mentre il Centro di Brancaleone festeggia la Giornata dell’Ambiente, nella piccola Isola di Linosa nel cuore dell’ Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, si è ancora sbigottiti per l’incendio doloso che ha distrutto lo storico Centro Recupero Tartarughe Marine CTS dove dal 1995 ad oggi, grazie anche alla collaborazione con l’associazione Hydrosphera, sono state curate oltre 1000 tartarughe facendo di questa struttura un Centro di eccellenza a livello mediterraneo. Il piccolo ospedale, che evidentemente rappresenta per qualcuno un ostacolo ad altri modelli di sviluppo basati magari sullo sfruttamento commerciale della spiaggia dove in estate ancora vanno a deporre le loro uova le tartarughe marine, è andato praticamente distrutto. Nel rogo sono andate in fiamme attrezzature veterinarie, strumentazioni tecnico scientifiche e l’intera area espositiva utilizzata per sensibilizzare le migliaia di turisti che ogni anno fatto tappa al Centro per scoprire il mondo delle tartarughe marine.
“Crediamo che la risposta più efficace – dichiara Stefano Di Marco vice presidente nazionale del CTS – che possiamo dare ai criminali che hanno cercato di intimidire chi come il CTS opera per tutelare l’ambiente, sia quello di far ripartire al più presto le attività di tutela delle tartarughe marine restituendo il Centro all’isola e ai suoi abitanti che hanno sempre visto in questa struttura un’occasione per valorizzare Linosa. Ci siamo già messi al lavoro ma serve l’aiuto di tutti. Per questo rivolgo un appello accorato agli amanti della natura chiedendogli di darci una mano a ricostruire il Centro e ripartire. Chi è interessato può farlo inviandoci una donazione (Banca Prossima – IBAN: IT59 C 03359 01600 100000009530) o adottando simbolicamente una tartaruga andando sul sito www.adottaunatartaruga.it.”.