ROSARNO – Il presidente del Senato, Pietro Grasso, è giunto stamane a Rosarno dove ha partecipato alla manifestazione della Gerbera Gialla organizzata dal Coordinamento antimafia Riferimenti, presieduto da Adriana Musella. Grasso, nel suo intervento, ha evidenziato che «la mafia ha il fascino di rubare la speranza ai giovani ma è un atteggiamento falso perché li porta alla devastazione e alla morte». All’iniziativa hanno partecipato numerose scolaresche giunte da tutta la Calabria. Tra i premiati don Pino Demasi, referente di Libera nella Piana di Gioia Tauro; mons. Nunzio Galantino, segretario della Cei; il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, che ha dedicato il premio ai suoi colleghi magistrati e alle testimoni di giustizia di Rosarno Maria Concetta Cacciola, morta dopo avere ingerito acido muriatico, Giuseppina Pesce e Giuseppina Multari «che con la loro testimonianza e la loro scelta di vita – ha detto il magistrato – hanno contribuito e stanno contribuendo a riscattare questa terra.
Hanno ricevuto il premio anche i ragazzi della squadra di calcio della Koa bosco di Rosarno, la squadra fatta solo da migranti della tendopoli di San Ferdinando, i quali hanno dedicato la Gerbera Gialla alle migliaia di loro amici morti per cercare il sogno della libertà. Grasso ha poi ricordato Maria Concetta Cacciola, vittima di «un ricatto – ha detto – a cui non seppe sottrarsi. Voglio ricordare anche il lavoro dei giornalisti ricordando i due premiati, Michele Albanese e Paolo Borrometi, proprio oggi nell’anniversario della morte del primo giornalista ucciso in Sicilia, Cosimo Cristaldi». Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della giunta regionale Mario Oliverio: «La criminalità organizzata, anche quella fatta delle omertà, delle complicità, dei silenzi e dei comparaggi, che vive all’ombra della ‘ndrangheta e costituisce il “brodo” di cui essa si nutre – ha detto Oliverio – può essere contrastata e sconfitta se manifestazioni come quella di stamattina si moltiplicano e se cresce una cultura della legalità e dei diritti sulla quale ci giochiamo il nostro futuro.
La Calabria vince o perde la sfida con il proprio futuro su questo terreno e noi, insieme a tutte le forze sane di questa regione, dobbiamo mettercela tutta perché in questa sfida prevalga la Calabria positiva». Il presidente del Senato Grasso ha poi reso omaggio, deponendo una corona d’alloro, a Gaetano Musella , l’imprenditore ucciso con un’autobomba nel maggio del 1982. «E’ stato un uomo simbolo per questa terra importante» ha detto Grasso . La figlia di Musella, Adriana, presidente del coordinamento “Riferimenti” si è chiesta se veramente lo Stato abbia la volontà politica di sconfiggere la mafia