Grande successo dunque, oltre le più rosee aspettative, per la pacifica e colorata protesta andata in scena per le vie della cittadina svizzera, contro Repower, azionista di maggioranza del gruppo SEI (Saline Energie Ioniche).
La delegazione per il No al Carbone, che ha rappresentato le tante associazioni dell’area grecanica, i movimenti, i comitati e la stragrande maggioranza dei cittadini che da anni lottano contro il progetto carbonifero Sei-Repower, per la difesa della salute e del territorio, ha fatto rientro da Coira nella serata di ieri, entusiasta per l’ottima riuscita dell’evento.
Il viaggio in Svizzera della delegazione calabrese è stato possibile esclusivamente grazie al contributo delle associazioni, dei comitati, e all’aiuto delle migliaia di persone che, con grande generosità durante il banchetto itinerante nocarbone che ha fatto tappa in numerosi paesi dell’area grecanica, hanno voluto sostenere la nostra lotta, che è anche la loro lotta, delegandoci a portare a Coira il loro deciso e inamovibile NO ALLA CENTRALE A SALINE!
Calorosissima l’accoglienza della popolazione grigionese che ha ospitato nelle proprie case i circa quaranta partecipanti arrivati in terra elvetica nella serata di venerdi, dopo un viaggio in pullman di circa 20 ore e 1700 km di tragitto. A loro si sono uniti numerosi, nel primo pomeriggio di sabato, conterranei residenti al nord, una delegazione di Legambiente Italia, rappresentanti dei movimenti nocarbone nazionali tra i quali alcuni da Porto Tolle.
Nella mattinata di sabato, la pioggia battente non ha ostacolato la visita alla nuova centrale idroelettrica di Repower a Grüsch . Con i motti “Dal profondo meridione a combattere il carbone” o ancora “Vogliamo Greenpower, cara Repower”, la delegazione reggina ha raggiunto a piedi, con striscioni e cartelli, la sede della tanto sponsorizzata, pulita e moderna centrale elettrica Taschinas, chiedendo a gran voce che a Saline Joniche, fuori dal clamore mediatico, Repower non investa in fonti fossili altamente inquinanti e dannose per la salute.
Alle 13:00 conferenza stampa presso il Drei Könige a cui ha preso parte, tra i vari esponenti dell’associazionismo e del mondo politico, Nuccio Barillà in rappresentanza del Coordinamento delle associazioni dell’area grecanica e di Legambiente.
A seguire ritrovo dei partecipanti presso la Piazza della Stazione di Coira e inizio della manifestazione. La Bahnhonfstrasse è diventata il cuore pulsante di Coira. Oltre 500 persone hanno dato vita ad un corteo festante e colorato, ed allo stesso tempo determinato nel dire il suo NO AL CARBONE!
Ha avuto così inizio quella che è stata definita dalla stampa Svizzera una delle più grandi manifestazioni popolari mai fatte nel cantone dei Grigioni. Centinaia di persone ed un unico cuore pulsante al ritmo della tarantella calabrese suonata dagli Arghia, gruppo proveniente da Condofuri, che a sostegno della causa, ha suonato gratuitamente la musica della tradizione grecanica tra gli applausi festanti della gente.
Numerosi i messaggi rivolti a Repower e al Governo del Cantone dei Grigioni dalla Kornplatz. Sono intervenuti: Karmen Ramirez Boscan, rappresentante della popolazione indigena Wayuu, Colombia Jon Pult, Granconsigliere dei Grigioni e presidente del Partito socialista Grigioni
Anita Mazzetta, direttrice WWF Grigioni, Josias Gasser, granconsigliere dei Grigioni (Partito verde-liberale GLP) e imprenditore, Tanya Schmid, presidente Associazione Zukunft statt Kohle Nuccio Barillà, coordinamento associazioni e dirigente Legambiente Italia, Reto Gasser, attivista protezione climatica, Mimmo Romeo, Coordinamento e Pro Loco Saline Joniche , Ole Wilke, Iniziativa popolare Salute e Protezione Climatica Unterelbe/Brünsbuttel.
“Fino ad oggi – ha affermato Karmen Ramirez Boscan – la miniera El Cerrejon, la più grande miniera di carbone a cielo aperto del mondo, con una produzione stimata di 22 milioni di tonnellate di carbone, ha distrutto 69’000 ettari di terra. In nome del progresso centinaia di comunità sono state costrette ad andarsene. Centinaia di Wayuus vivono nel degrado. Viviamo in un ambiente “carbonizzato”, la nostra acqua è inquinata dal carbone e dall’acido solforico, il nostro bestiame deve nutrirsi con piante inquinate dal carbone, e noi dobbiamo nutrirci di questi animali contaminati. Nel territorio degli Wayuu respiriamo carbone, giorno per giorno, cosa che causa malattie alle vie respiratorie e alla pelle.”
“Una porcheria di politica ambientale”. Così Jon Pult, ha condannato l’atteggiamento di Governo e Gran Consiglio Retico definendo i progetti di Saline e Brunsbüttel. “Ma chi è veramente responsabile per questa porcheria? Certo la Repower stessa. – ha continuato Pult – E’ per questo oggi gridiamo forte a questa impresa: fermatevi! Abbandonate i vostri progetti sul carbone e investite nel futuro del Cantone Grigioni! Investite in energia solare! Investite in efficienza energetica! Investite in collegamenti elettrici intelligenti! Smettetela di parlare del “Pure Power“ dei Grigioni mentre in Germania e in Italia state progettando simili catapulte di sudiciume!”.
Bloccare subito gli investimenti di Repower in Italia e Germania affinché la società retica “non possa in futuro vendere le sue partecipazioni nelle centrali in costruzione”, è quanto ha dichiarato Tanya Schmid presidente dell’associazione organizzatrice.
La manifestazione si è conclusa con una grandissima festa calabrese a Turnerwiese dove, tra l’ottimo cibo, la straordinaria musica etnica, con il “sinfronino” di Giuseppe Gatto e la “tastiera” di Attilio Nucera, un pezzo di Calabria è entrato nel cuore della Svizzera e in quello dei suoi abitanti.
Per una volta il viaggio dalla Calabria non è stato il viaggio della disperazione alla ricerca di un posto di lavoro, come accadeva anni fa, ma è stato un viaggio della determinazione, volto a lottare per mantenere viva e pulsante la nostra terra, le nostre tradizioni e le nostre peculiarità, la nostra cultura e per poter essere NOI gli artefici del NOSTRO futuro.
Video, Foto e un resoconto completo di tutta la manifestazione sul sito web del coordinamento www.nocarbonesaline.it e sulla pagina face book “No alla centrale a carbone di Saline Joniche”