REGGIO CALABRIA – “Dimmi con chi cammini e ti dirò chi sei …” E’ proprio vero, quando si decide di percorrere un cammino per costruire un qualcosa sulla basi di valori concreti, allora succede che all’inizio si è in tanti, tutti spinti dallo stesso denominatore: lavorare per un obiettivo comune. Ed è così che nel proseguire, ad un certo punto del percorso, si comincia a delinerare la vera natura di ognuno… e quando quest’ultima non si riesce più a controllare, ecco allora che si cominciano a verificarsi dissapori e scontri, che dovrebbero però rimanere entro i limiti dell’etica comportamentale. E’ triste, molto triste quello che si sta verificando in questi ultimi giorni in casa Calabria Fli, ed è altrettanto scorretto utilizzare i media per puro spirito protagonistico, diffondendo a volte false informazioni ed offendendo chi sino ad oggi ha avuto sempre comportamenti di rispetto ed educazione, spesso subendo in silenzio. Come non mai, oggi stiamo assistendo a fiumi di articoli a piena pagina, di tutti coloro, con tanto di foto, che legittimamente o non legittimamente vogliono “gridare” le proprie ragioni. Giusto è far conoscere le proprie argomentazioni, ma altrettanto giusto è farlo con correttezza e senza superare quel limite di confine che c’è tra il surreale, il grottesco e la normalità.
Tutto accade all’ indomani delle dimissioni dell’ on. Angela Napoli, un’azione legittima che non è stata né la prima e non certamente sarà l’ultima. Chi è l’on. Napoli lo sanno bene tutti: lo sa bene chi le sta accanto condividendo le sue linee politiche; lo sa bene chi ha lavorato gomito a gomito; lo sa bene la politica italiana con il suo lavoro e le sue battaglie, spesso condivise anche da chi ha ideologie opposte; lo sa bene chi l’ha vista “crescere” in politica… e lo sa bene anche quella minoranza che oggi, pur avendola “utilizzata politicamente”, si permette di alzare la testa dopo le sue dimissioni solo per interessi personali o rincorse per future candidature. E quest’ultimo mio passaggio dovrebbe far riflettere. Perchè oggi e non prima, se non addirittura durante ? Si è creduto nel progetto Fli sin da subito, accogliendo anche all’interno del movimento tutti coloro che sino ad ieri vestivano casacche multicolor ed oggi sono proprio gli stessi che vorrebbero far credere, offendendo l’intelligenza degli italiani, che il male di Fli in Calabria è ed è stata Angela Napoli. L’educazione ha sempre portato le persone ad agire con riflessione e pazienza, evitando di cadere nella bassa politica dello scontro e delle offese gratuite. Oggi non possiamo accettare che anche l’ultimo arrivato, quello che di strada politica ne deve ancora fare tanta, (pedigree permettendo), possa permettersi di “aggredire” verbalmente l’operato di una figura storica come l’on. Napoli. Non basta mettersi tajer o giacca e cravatta per diventare politici.
Tra le tante dichiarazioni dei personaggi a raccolta in sede di riunioni o club privè – beh – consentitemi di dire che non si può che rimanere sconcertati e preoccupati. Dalla lettera dell’ on. Tatarella, rappresentante politico di caratura nazionale ed internazionale (?), agli “sfoghi “ personali di sconosciuti della politica, come si può pensare che la gente possa credere che le dimissioni di una persona con tanto di esperienza lavorativa e politica possano essere riconducibili alla sola nomina (o anonima) imposta di un sig. Rossi di turno o a delle personalistiche cause. Mi hanno sempre insegnato a scuola che ad ogni azione c’è sempre una reazione ed oggi le dimissioni dell’on.Angela Napoli, diventano un fallimento del progetto politico calabrese, risultato di chi ha remato sempre contro all’interno dello stesso movimento e di chi non ha saputo ascoltare, ed invece di smuovere i “piani alti” della politica nazionale, ha smosso bensì i “piani bassi” della politica calabrese, creando oggi più che una rinascita di Fli una sorta di agglomerato sociale in cerca di notorietà. E la bassa politica, all’indomani delle dimissioni, la rappresentano dichiarazioni del tipo “…vera e propria liberazione…”, “ il nostro era un partito in gabbia…”, “…incapacità aggregativa della Napoli…”, “ grande delusione e abbandono politico…” ,” …personali insuccessi…” e quant’altro.
Mi verrebbe da pensare che forse chi ha rilasciato queste dichiarazioni non ha mai lavorato per il bene del partito, ma rimaneva all’interno solo ed esclusivamente per screditare sempre l’operato di chi invece agiva sempre con la massima trasparenza, legalità, umiltà ed etica politica. Il silenzio, in alcune circostanze, è meglio di qualsiasi dichiarazione rilasciata, soprattutto quando si conoscono i trascorsi politici e non solo quelli. Hanno raggiunto l’obiettivo? Chissà… lo scopriremo solo vivendo. A volte penso che il nostro paese non merita avere persone come l’on. Napoli, e tanti come lei che in Italia operano sempre al servizio della gente con gli strumenti della legalità e del rispetto, che si può certamente non condividere , ma altrettanto non è accettabile che, chi ha potere di decidere non prenda mai una posizione ufficiale, il presidente Gianfranco Fini in primis. E se quest’ultimo è silente allora, tolta la maschera, è il Fli nazionale che si ritrova ingabbiato nelle logiche dell’antipolitica dove il rispetto, la trasparenza , la legalità, l’etica politica e la meritocrazia sono solo inutili suppellettili d’arredamento. Si può continuare a gettare fango e screditare la persona di Angela Napoli che non ha bisogno di essere difesa perchè ha sempre dimostrato di avere coraggio nell’agire, senza mai nascondersi dietro a niente e a nessuno; si può continuare ad offendere gratuitamente, senza avere motivazioni concrete e giustificate, e si può continuare a negare il frantumarsi di quel progetto che inizialmente, anche con la presenza dell’ on. Napoli, si faceva garante di quei principi e valori ormai in Fli Calabria calpestati; ma non si può continare ad assistere a battaglie sterili e poco dignitose.
Fli ha sicuramente perso in Calabria una forza sana, che seppur considerata da qualcuno “da rottamare”, avrebbe contribuito a dare speranza di rinascita e rinnovamento. Ma la Calabria però non ha perso, come qualcuno ancora oggi pensa, questa forza, che rimane sempre quel faro di riferimento per tutta quella società civile che lontana dagli schemi politici, ha voglia di riscatto. Si può fare politica sempre e comunque e l’on. Napoli oggi più che mai non è sola; avrà perso qualche centinaia di rimanenti in Fli , ma ha guadagnato un innumerevole consenso per l’ennesima dimostrazione di coerenza, di personale dignità ed eleganza politica. I desideri non si svelano, ma considerato il periodo natalizio, permettetemi di chiedere a voce alta il mio regalo di Natale (forse non solo mio, ma di tanti calabresi)… una donna presidente al palazzo della regione Calabria. Tanto con immutato affetto e per precisare alcune cose.