• Il parco di Via Diaz, i vandali ne fanno uno scempio che non si deve consumare nel silenzio
    25/05/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    POLISTENA – Uno degli angoli meglio riqualificato e riconsegnato alla città per esser fruito, soprattutto, dai più piccoli viene fatto sistematicamente oggetto di puri atti di vandalismo, gratuiti quanto indesiderati, aventi il solo scopo di deturpare e devastare un’area adibita a parco giochi e verde pubblico con l’annesso arredo urbano. Accade a Polistena dove il parco Diaz, uno scorcio di territorio sottratto al degrado e dedicato in toto a verde pubblico attrezzato e meglio arredato con giochi e dondolanti per allietare le ore di bambini ed amanti della quiete e della natura, è negli ultimi tempi soprattutto costretto a fare i conti con un cumulo di macerie riposte a far involontaria brutta mostra di sé quale indecente spettacolo per gli astanti. E non miglior sorte pare esser tocca all’annesso campo di calcetto su erba sintetica. Un altro scempio sicuramente non frutto della vetustà, piuttosto dell’incuria. Vi si trovano reti divelte, porte mancanti con sporcizia e pattume a farla da padroni. Questo triste spettacolo è solamente frutto di continui ed all’uopo perpetrati atti di devastazione che, ad opera di ignoti, compromettono quasi irrimediabilmente il godimento di un bene comune asservito alla collettività. E’ inaccettabile che questi gesti di pochi soliti idioti sconsiderati, magari annoiati, debbano riversarsi sul resto della incolpevole società che invece ha tutto il diritto di usufruire per sé e per i propri figli di un parco che racchiude parimenti tutte le caratteristiche ludico-ricreative. A queste prevaricazioni dev’esser posto fine, soprattutto per dare un segnale forte, una risposta opportuna di legalità tanto agli autori dei danneggiamenti attraverso la persecuzione legale, quanto ai cittadini che non devono vedersi soccombere dinanzi a simili deprecabili episodi. L’argine debbono essere le regole le quali, e per questo si manca di sollecitare un efficace e risolutivo intervento delle forze dell’ordine, devono attendere alla pacifica convivenza ed al rispetto dei beni pubblici con la deterrenza di legge per chi le contravviene sistematicamente con l’esclusivo scopo di recar danno volontario alla collettività. Perché è profondamente deprecabile che ancor oggi ci si debba, ancora una volta, trovare alle prese con simili barbare manifestazioni di inciviltà che una volta perpetrate si lasciano dietro sfascio e squallore e per le quali troppe volte, dalle nostre parti, è valsa la regola dell’impunità. Giuseppe Campisi.