REGGIO CALABRIA – Il Partito della Rifondazione Comunista, nel susseguirsi delle riforme che stanno impoverendo l’offerta formativa della scuola pubblica, indebolendola in maniera significativa, ha da tempo avviato percorsi di netta opposizione, istituzionale e non, al fianco di studenti, insegnanti, personale ATA, oramai in balia di una spinta ad una insana razionalizzazione che pone grossi interrogativi su un intero settore che rappresenta un’eccellenza dell’Italia intera. A cascata, ciò che proviene dai Governi Nazionali si ripercuote inevitabilmente sui territori con gli amministratori locali costretti ad effettuare scelte che non guardano evidentemente all’interesse che un settore del genere deve assolutamente rivestire per il futuro. Insomma, anche la scuola ed i suoi lavoratori, in un clima di crisi da fine del mondo, sono chiamati a pagare un prezzo altissimo nel quadro complessivo di una manovra economica volta a far pagare ai settori sociali più deboli i costi del cosiddetto risanamento economico tra tagli, penalizzazioni economiche e mortificazione dei diritti per insegnanti, ATA e studenti, in particolare per i disabili. Quanto accaduto all’ultima seduta del consiglio provinciale di Reggio Calabria, chiamato a deliberare il piano di dimensionamento scolastico, tra le proteste giustificate di genitori ed insegnanti di diverse realtà della provincia con alla testa quelli del piccolo centro di San Giorgio Morgeto arrivati sinanche in pullman a Piazza Italia, impone una riflessione su quanto certe scelte possano mortificare interi territori e sanciscano un’agonia, nemmeno troppo lenta, dell’investimento pubblico sull’offerta scolastica. Le contraddizioni interne alla maggioranza alla Provincia, ha consentito, anche grazie alla nostra azione in seno all’assise con il consigliere Longo, di sospendere un piano per molti aspetti iniquo e punitivo soprattutto per alcune realtà quale quella di San Giorgio Morgeto: contraddizioni che appaiono tutte politiche, come anche quella al Comune di Reggio Calabria, entrambe di centro destra, ma che non a caso scoppiano proprio nel momento in cui le scelte dolorose imposte da un Governo fallimentare, soprattutto sull’ipotesi della costruzione di una prospettiva futura che poggi sulla scuola, pongono la necessità delle scelte. Certamente altrettanto grave sarebbe subire l’ipotesi del commissariamento per la stesura di un piano che bocciamo per le ragioni politiche esposte quanto per il merito, auspicando comunque che, con le opportune rivisitazioni che non mancheremo di richiedere, possa tornare in aula all’analisi ed al voto dell’assemblea democraticamente eletta. Una contraddizione politica che intendiamo cogliere come un monito importante per la costruzione, sin da subito, da parte delle forze della sinistra di percorsi alternativi che si pongano in netta discontinuità su quanto sinora fatto: Rifondazione Comunista, sia al tavolo nazionale che in quello degli enti locali, intende recitare una parte da protagonista nell’edificazione di un contesto di principi, valori, pratiche ed azioni assolutamente contrapposti a quanto oggi fa una politica che si dimostra debole con le banche e forte con i cittadini, soprattutto con quelli deboli. Reggio Calabria, lì 30/11/2011 Il segretario provinciale PRC Flavio Loria
-
Il piano di dimensionamento non passa anche grazie a Longo. Fuori dal palazzo la protesta di San Giorgio Morgeto. No al commissariamento, il testo torni in aula con le opportune modifiche30/11/2011 | Comunicato della segreteria provinciale PRC di RC | Edicola di Pinuccio